lunedì, maggio 30, 2005

Lobbies


© DavidLeon

Non e' chiaro al momento attuale se le veri ragioni del riordino del sistema delal ricerca siano legate ad una efficienza amministrativa o alla sfida dell'innovazione. Dopo oltre un anno dalla presentazione del disegno di legge non e' un grande risultato.

Per ora possiamo solo constatare che la parte relativa all'innovazione e allo sviluppo e' stata stralciata dal programma dei lavori. E' quindi difficile, se non impossibile, valutare il disegno di legge n.51/XIII che si pone come obiettivo quello di rendere la ricerca motore di innovazione e sviluppo.

Cosa concludere? Che la ricerca e' prioritaria rispetto all'innovazione e allo sviluppo? Oppure piu' semplicemente che la ricerca non e' in grado di promuovere nessuna lobby.

Domani riprenderanno i lavori della V Commissione dove si accettera' di discutere di un disegno di legge avulso dal contesto dell'innovazione e dello sviluppo. Su innovazione e sviluppo e' stato imposto uno stop da chi evidentemente gode di maggior peso dei ricercatori.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Il problema non e' "stoppare" la legge ma riuscire ad emendarla in modo ragionevole. La blindatura del disegno di legge ha fatto si che o si riforma in questo modo la ricerca o non lo si fa affatto. Che i ricercatori non siano in grado di fare lobby poi non e' una novita': muovono quantita' risibili sia di soldi che di voti.

Anonimo ha detto...

Domani riprendono i lavori della V Commissione e' vero, ma non mi sembra vi sia stata grande riflessione, soprattutto all'interno della Margherita, da elaborare emendamenti al disegno di legge. Quelli proposti da SDR sono parsi poco incisivi ed infatti sono stati recepiti in modo sintattico dall'assessore. Temo che domani la strategia di interdizione di Bondi iniziera' a mostrare la corda.

Anonimo ha detto...

Il capolavoro delle lobbies non e' stato solo quello di stralciare dal programma dei lavori innovazione e sviluppo ma quello di far passare tutto sotto silenzio. I quotidiani continuano a riproporre il tema delle fondazioni per la ricerca ma tacciono sulle soluzioni per mettere in moto innovazione e sviluppo. Rivoluzionare gli istituti di ricerca senza rinnovare l'Agenzia dello Sviluppo vuol dire essere in malafede.

Anonimo ha detto...

purtroppo non è mai stato possibile trovare un dialogo con l'assessore per modificare e migliorare il ddl presentato lo scorso anno. E' lo assessore che ha blindato la sua proposta, anche perchè non credo interessi allo assessore la modifica della sua proposta essendo il suo unico scopo quello di fondare la fondazione a prescindere da ogni più che ragionevole dubbio sui rischi futuri (tanto sul personale quanto sui finanziamenti).
Non ho mai pensato di fare della interdizione una strategia essendo lo scopo diverso: prendere tempo per convincere gli interlocutori politici (DS e MArgherita) che il ddl rischia di fare danni. Danni seri. Ci siamo riusciti perchè nel merito sono tutti convinti di questo ma purtroppo, ad oggi, prevale la forza della politica (non possiamo far fare bruta figura allo assessore e a Dellai che lo ha sostenuto) sulla ragionevolezza degli argomenti. Vi sono però ancora due mesi per convincere i consiglieri di maggioranza che quel ddl va fermato e credo i ricercatori (San MIchele si sta muovendo) possano fare molto in questa direzione.
Io, per quanto mi compete, non rinuncio di certo a proseguire, sul piano politico, nella mia azione di convincimento più che di interdizione.

Anonimo ha detto...

Credo che Bondi sottolinei un aspetto molto importante: ciascuno deve fare la propria parte. Se in sede di V Commissione e in sede di gruppo consiliare Bondi ha fatto la sua parte, spetta ai ricercatori fare la propria. Io come precario vorrei dare il mio contributo ma non so come fare.

Anonimo ha detto...

"stoppare" la legge sarebbe già un buon risultato anche perchè è questa legge che non va bene e una volta stoppata è possibile rilanciare una vera riforma. Quella proposta è solo una impuntatura politica ed è bene stopparla e prima è meglio è.