venerdì, settembre 30, 2005

Sottovalutazione


© Motoyen

La settimana si e' aperta con il roboante annuncio del nuovo centro GeorgiaTech. Una iniziativa che va ad aggiungersi a quella del Centro Microsoft, del Centro del Fraunhofer, del Centro Italo-Indiano, del Centro ... Tutte iniziative che hanno per comune denominatore la regia dell'Universita' di Trento.

In ITC prevale un atteggiamento di disincanto che tende a sottolineare l'effetto annuncio e la promessa di risultati che per ora restano solo sulla carta. Sul piano dell'autofinanziamento e della produzione scientifica l'IRST resta infatti il primo centro di ricerca in Trentino.

E' un dato oggettivo pero' che la fiducia degli investitori, PAT in primis, e' indirizzata principalmente verso questi nuovi centri e nello stesso tempo la fiducia nell'ITC e' in calo. Il bilancio 2006 e' improntato infatti per il secondo anno consecutivo ad una riduzione del personale.

Nessuno in ITC sembra porsi la questione del venir meno della fiducia del proprio investitore di maggioranza. Nonostante la recente riforma prevale un atteggiamento da ente funzionale: un istituto pubblico non puo' fallire per definizione.

martedì, settembre 27, 2005

Interrogazione 745/XIII


© NicoKaiser

In passato il tormentone per l'ITC era "a cosa serve questo ente funzionale?" La fondazione non e' ancora operativa e gia' si prefigura il nuovo tormentone "la ricerca e' in grado di produrre occupazione?"

Esemplificativa e' la recente interrogazione 745/XIII presentata da Alleanza Nazionale.

I dati relativi alla Cassa integrazione in provincia di Trento per il primo semestre dell’anno in corso, soprattutto se confrontati con quelli del corrispondente periodo del 2004 e quelli della vicina realtà di Bolzano, impongono, per la loro oggettiva gravità, un momento di seria riflessione.

Il dott. Giuseppe Giuffrida, direttore della sede Inps di Trento, si esprime in modo inequivocabile denunciando lo stato di crisi dell’industria locale e la sua analisi trova piena conferma nelle parole del presidente del Comitato provinciale che aggiunge come l’unica possibilità per recuperare posti di lavoro passi attraverso gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione.

Lo stesso concetto viene ripreso anche dalla parte privata e sottolineato in particolare in una specifica intervista del “decano” degli imprenditori trentini Mario Marangoni.

Alla luce di un quadro di questo genere il sottoscritto consigliere di Alleanza Nazionale interroga il Presidente della Provincia per sapere:
  • quali siano le ragioni che hanno determinato un quadro di questo genere, molto diverso peraltro anche rispetto alla vicina provincia di Bolzano;
  • perché gli ingenti investimenti del passato proprio nel settore della ricerca non abbiano prodotto alcun ritorno di tipo occupazionale;
  • quali siano le reali prospettive per il futuro e soprattutto le strategie poste in essere dalla Provincia su questo fronte;
consigliere Cristiano de Eccher

Sebbene in modo non sufficientemente esplicito l'interrogazione distingue fra valutazione della ricerca e valutazione delle politiche della ricerca. Purtroppo la recente legge sul riordino del sistema della ricerca ha posto l'enfasi sul controllo della fondazione ma ha abilmente eluso il problema della valutazione della politica della ricerca (vedi riferimento precedente).

Come da regolamento l'interrogazione avra' una risposta scritta, per sua natura contingente ed estemporanea. Il problema invece di una valutazione a regime della politica della ricerca, dell'innovazione e dello sviluppo rimane aperto.

lunedì, settembre 26, 2005

Desiderata (I)


© Further

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

A breve il presidente ITC incontrera' il personale per presentare la bozza dello statuto elaborato da una commissione di esperti. Non siamo cosi' ingenui da credere che sara' possibile incidere sul testo finale dello statuto, ma dovendo formulare un suggerimento, chiederei la possibilita' per i ricercatori di esprimersi sulla scelta del direttore.

Cosi' come avviene per i giornali dove la proprieta' nomina il direttore ma la redazione puo' esprimersi su tale scelta, allo stesso modo dovrebbe avvenire per la fondazione. Non si chiede come per l'universita' di arrivare ad eleggere il proprio direttore ma almeno misurare il suo grado di autorita'.

Il problema e' che nella societa' italiana, e in quella trentina, la professione di ricercatore gode meno prestigio di quella di giornalista. Nell'ente prima e nella fondazione poi, la ricerca e' destinata a rimanere un lavoro "subordinato".

venerdì, settembre 23, 2005

Contrazione


© Panoramatic

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

E' ormai evidente l'intenzione di ridurre l'IRST a dimensioni piu' contenute. Due anni di blocco del Fondo Unico hanno contribuito a creare le premesse per questa operazione di "sfoltimento" dei ricercatori. Il nuovo bilancio 2006 sara' l'occasione per operare fattivamente questa riduzione.

E' meno chiaro invece cosa succedera' una volta che la Provincia riprendera' a finanziare la ricerca non solo in termini di edilizia ma in termini di forza lavoro, ovvero reclutamento di nuovi ricercatori. E' facile intuire una nuova fase di crescita dell'istituto.

Lo smarrimento fra i ricercatori non nasce dalla prospettiva di essere "scaricati" dall'istituto (sono abituati al meccanismo della competizione) ma dalla completa assenza di un criterio di razionalita' che guidi la selezione. Sembra mancare un criterio di merito, premessa necessaria a qualsiasi processo di valutazione.

Il fatto che l'istituto in passato non abbia mai saputo formulare in modo chiaro e palese i suoi obiettivi non aiuta. Anche in questo frangente infatti non e' chiaro quale siano gli obiettivi che dovranno guidare l'attivita' dei ricercatori. L'unica linea guida sembra essere" "state buoni se potete".

martedì, settembre 20, 2005

Programmazione


© AntonOlsen

L'assessore ha voluto introdurre un principio di razionalita' nella gestione dei fondi per la ricerca subordinando il finanziamento dei progetti alla formulazione di una programmazione pluriennale. Principio condivisibile.

Il programma pluriennale della ricerca deve essere formulato dall'assessore competente (art.18, comma 1, L.P. 14 del 2005). A distanza di quasi due anni tale programma non e' ancora disponibile nonostante fosse uno strumento gia' previsto dalla L.P. 4 del 1996.

I finanziamenti dei progetti di ricerca sono quindi congelati a data da destinarsi, ovvero fino alla approvazione del programma pluriennale della ricerca.

Non e' stato definito nessun termine entro il quale sara' deliberato il programma pluriennale della ricerca. La legge recentemente approvata sancisce comunque che tale piano decade con il termine della legislatura.

lunedì, settembre 19, 2005

Nomine


© Latitude13

La notizia comparsa oggi sull'Adige non merita piu' di poche righe in un trafiletto: Alessandro Dalla Torre sara' uno dei dirigenti della Fondazione Bruno Kessler.

Dov'e' la notizia? Forse il suo ruolo di segretario particolare del presidente Dellai? Nulla di tutto questo. La vera notizia e' che la sua nomina e' stata annunciata a prescindere dal suo ruolo, a quello si provvedera' in seguito.

Il modello delle nomine della fondazione Bruno Kessler sembra quindi ispirato ad una razionalita' retrospettiva: prima si individuano i candidati, poi si attribuiscono loro dei ruoli.

mercoledì, settembre 14, 2005

Fondi


© Flagondry

All'inizio del millennio il governo Dellai istitui' il Fondo Unico per i progetti di ricerca. Due furono i principali benefici: da una parte un meccanismo di trasparenza del finanziamento della ricerca, dall'altra il vincolo ad utilizzare tali finanziamenti per nuovi (giovani) ricercatori.

Da due anni a questa parte sia i finanziamenti per il Fondo Unico dei progetti, sia quelli per le borse post-dottorato non sono stati erogati. Il risultato netto e' il seguente: minore trasparenza sulla destinazione dei fondi per la ricerca e minori opportunita' per i giovani ricercatori.

giovedì, settembre 01, 2005

Brevetti


© AlanUK

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

Riconosco che sono un giovane ricercatore privo ancora dell'esperienza di come "funziona" la ricerca e l'innovazione. Tuttavia vorrei condividere con voi una domanda cui non trovo risposta.

Recentemente, l'Unione Europea si e' pronunciata contro i brevetti software (personalmente lo considero un evento significativo). Nello stesso periodo la riforma del sistema della ricerca in Trentino ha sottolineato l'importanza dei brevetti come motore dell'innovazione.

Come si conciliano le due cose? Si puo' ignorare lo scenario europeo che "declassa" il software al solo copyright? Quali modelli sono perseguibili per la capitalizzazione del sapere alternativi a quello del brevetto?

Non ho trovato traccia di alcuna discussione su questi temi.

P.S. Se mi fossi perso qualche contributo importante vi invito a segnalarmelo.