martedì, maggio 31, 2005

Appello


© Zen

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

Al Presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai

All’Assessore alla ricerca e innovazione  Gianluca Salvatori
All’Assessore all’istruzione Tiziano Salvaterra
All’Assessore all’agricoltura  Tiziano Mellarini
Al Presidente del C.d.A. dell’Istituto Agrario S. Michele a/A  Giovanni Gius

L’assemblea dei dipendenti del Centro Scolastico intende ulteriormente ribadire la propria assoluta contrarietà all’impostazione e alla filosofia di stampo privatistico che sembra permeare il DDL 51 del 30 aprile 2004 “Riordino del sistema provinciale della ricerca e dell’innovazione” proposto dall’assessore G. Salvatori.

Se questa linea è in generale difficilmente praticabile in altri comparti produttivi (industria, artigianato, ecc.) in un sistema piuttosto disarticolato e disomogeneo che caratterizza la nostra provincia, ci pare del tutto improponibile per il settore agricolo.

Quest’ultimo è caratterizzato, infatti, da elevata frammentazione, da piccole proprietà, da competenze tecnico – professionali non capillarmente diffuse che rendono necessario un approccio organico e sistematico sul territorio, di istruzione e formazione permanente, assistenza tecnica, sperimentazione applicata e ricerca di base.

Un tale tipo di servizio è sempre stato svolto dall’Istituto nei suoi 130 anni di storia, con una precisa funzione e connotazione pubblica che anche recenti provvedimenti di accorpamento e acquisizione di una serie di competenze hanno, nei fatti, rafforzato.

In questa logica dunque l’unica garanzia che istruzione e formazione, sia a livello scolare che a livello di aggiornamento ed educazione permanente, possano essere assicurati alla globalità degli utenti che afferiscono al mondo agricolo rimane il mantenimento di un servizio pubblico.

La soluzione, a nostro avviso praticabile, è il permanere dello status di ente funzionale della Provincia.

A maggior ragione questo vale per il Centro Scolastico, del quale nel disegno di legge risulta totalmente sfumata la posizione, che, dopo un lungo e travagliato iter legislativo e contrattuale ha finalmente da poco raggiunto un suo equilibrio e una posizione chiara e definita anche a beneficio del personale (vedi graduatorie pubbliche, assunzioni con concorso pubblico, riferimento contrattuale al comparto scuola della Provincia).

Lo stesso Centro Scolastico, in una recente indagine promossa all’interno del percorso di certificazione di qualità ha ottenuto un livello di apprezzamento molto elevato da parte di studenti e genitori, in particolare per quanto riguarda il rapporto con i docenti; ci sembra, a questo punto, poco lungimirante stravolgere un risultato così positivo.

Nell’ipotesi inoltre di un passaggio ad una fondazione  è comunque da ritenersi che l’iniziativa privata non avrà alcun interesse a finanziare un servizio che non paga in termini di rientro economico immediato. Ed è di conseguenza presumibile che i maggiori costi per il funzionamento del sistema scuola, non coperti dall’ente pubblico, ricadano direttamente sulle famiglie o sugli utenti agricoli.

Lo stesso organico della componente docente avrà difficoltà ad essere reperito e a qualificarsi professionalmente in assenza di garanzie e sicurezze contrattuali e di permanenza di sede. Inoltre, si può facilmente configurare una prospettiva di pericolosa conflittualità per la coesistenza di insegnanti inquadrati in maniera diversa  sia sotto  il profilo retributivo che giuridico.

Gli insegnati dell’Istituto Agrario S. Michele all’Adige

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