venerdì, maggio 20, 2005

(Giuris)prudenza


© SkinType

Riportiamo nel seguito la sezione delle conclusioni dello studio dell'avvocato A.Salustri: "CONSIDERAZIONI IN ORDINE AL D.D.L. DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO, 30 APRILE 2004, N. 51, RECANTE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RICERCA E INNOVAZIONE: ESAME DEL RUOLO E DELLE COMPETENZE DELLA PROVINCIA E ANALISI DELLE FONDAZIONI COSTITUITE PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ DI RICERCA DI INTERESSE PROVINCIALE".

Alla luce delle considerazioni che precedono, appare dunque inevitabile concludere nel senso che, in base ai consolidati orientamenti giurisprudenziali dianzi richiamati, il d.d.l. in esame ha previsto la costituzione di fondazioni aventi inequivocabilmente natura sia di ente pubblico (per l'ordinamento nazionale) sia di organismo di diritto pubblico (relativamente a quello comunitario).

Conseguentemente, sono da ritenersi costituzionalmente illegittime tutte le disposizioni del d.d.l. che derogano al regime giuridico coessenziale alla nozione di Pubblica Amministrazione discendente dalla Costituzione e dai principi generali del diritto nazionale e comunitario.

Tale conclusione contraddice la volontà del legislatore provinciale, la quale è certamente diretta in senso opposto, intesa, com'è evidente, alla istituzione di fondazioni partecipate e finanziate dalla Provincia stessa, ma nondimeno aventi personalità giuridica di diritto privato.

Qualora la Provincia Autonoma di Trento intendesse perseverare nell'obiettivo di costituire persone giuridiche di diritto privato, il prezzo da pagare sarebbe, inevitabilmente, l'eliminazione di tutte quelle disposizioni derogatorie e incostituzionali incompatibili con la qualificazione privatistica della loro personalità giuridica.

Diversamente, laddove la Provincia Autonoma di Trento intendesse mantenere il profilo di Ente Pubblico non si capisce la ragione del perché si debbano sopprimere gli attuali Enti di natura pubblica (non dimentichiamo che l’ITC è riconosciuto Ente Regionale di Ricerca con norma di rango costituzionale), per dare vita ad altri enti di natura sostanzialmente pubblica e formalmente privata. Soggetti così privi sia dei vantaggi dell’essere ente pubblico sia dei possibili vantaggi di divenire soggetti privati.

All'interno della maggioranza non sembrano interessati ad una verifica tecnica del disegno di legge nonostante i numerosi "warning" segnalati.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

all'interno della maggioranza sono interessari solo a risolvere i problemi della politica: la politica con la "p" minuscola. La Politica quella vera, dovrebbe invece servire a risolvere i problemi che sono stati illustrati relativamente alla trasformazione da Ente Regionale a Fondazione privata. Ma su questo nessuno dice nulla e nessuno dice nulla perchè gli unici argomenti che hanno sono quelli della forza dei numeri. Che in politica contano ma non bastano a far riconoscere come positivo un progetto che comporta certamente forti rischi e probabilmente molti danni per la ricerca in trentino.

Anonimo ha detto...

Sul Giornale l'Adige di oggi si esprime il mondo agricolo e non è tenero nei confronti di quella parte del ddl che si occupa dello Iasma. Il fatto che per lo IASMA la legge entrasse in vigore nel 2008 ha fatto si che non si fosse affrontato più di tanto il problema ma ora che siamo a sessanta giorni dalla approvazione i dubbi affiorano. Fine della assistenza per i contadini e fine del contratto pubblico per gli insegnanti. Il timer è spostato rispetto all'ITC ma gli effetti devastanti sono gli stessi. Benvenuti a bordo amici dello IASMA.