venerdì, luglio 14, 2006
Statuto FBK
© Ahecht
Oggi un altro piccolo passo verso il nuovo sistema della ricerca trentino: l'approvazione da parte della Giunta PAT dello Statuto della Fondazione Bruno Kessler (nonostante la formulazione incompleta rispetto all'aspetto patrimoniale).
La nomina dei membri a carico della PAT e' stata rinviata ad una successiva delibera di Giunta.
Il testo dello Statuto e' disponibile in linea [word] (*)
(*) Spiace che nonostante le direttive PAT in termini di formati aperti (open source) la divulgazione di documentazione ufficiale avvenga mediante formati proprietari.
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14 commenti:
Dovremo quindi aspettare ancora per sapere se l'attuale dirigenza debba considerarsi di transizione oppure rappresentativa del nuovo orientamento della Fondazione.
Non e' un mistero che i ricercatori si aspettano un vero segnale di cambiamento dalle nomine a carico della PAT. Sarebbe difficile cogliere il "nuovo" da una sostanziale continuita' con chi si e' limitato a traghettare l'ente funzionale a fondazione.
Ma i ricercatori sono cosi' ingenui? quale segnale di cambiamento puoi aspettarti? Le nomine saranno sempre farina del sacco di Dellai e Salvatori e quindi e' illusorio pensare che anche dei nomi nuovi potranno cambiare qualcosa. Dovranno sempre rispondere a chi li ha nominati (e ultimamente Dellai sembra essere diventato sempre piu' decisionista e autoritario).
Anche oggi nella conferenza stampa dopo l'approvazione dello Statuto della Fondazione Kessler e' emerso con forza il richiamo alla vocazione verso il trasferimento tecnologico. Non si capisce il significato del carrozzone che riunisce sotto lo stesso cappello istituzionale competenze cosi' eterogene (scienze religiose, storia, ... ). Non e' credibile questo disegno di costituzione di un soggetto maggiormente orientato all'innovazione.
Ho avuto modo di vedere il servizio su RAI3 dedicato all'approvazione dello Statuto. Mi ha colpito il forte accento sulla rinnovata autonomia della Fondazione dal quadro politico. Mi sono sembrate parole in liberta'. Non esiste un solo passaggio nello Statuto e nella legge che crea i presupposti concreti per una autonomia rispetto alla politica.
Chi di voi metterebbe a capo di una istituzione con un budget di 40 milioni di euro l'anno un docente di diritto canonico per creare innovazione tecnologica e sviluppo industriale? Purtroppo ne basta uno di noi, si chiama Lorenzo.
Non e' un dettaglio trascurabile che la parte relativa al patrimonio sia ancora lacunosa. L'individuazione dei beni da trasferire alla Fondazione e' un passaggio imprescindibile, dilazionare significa solamente riconoscere di aver sottovalutato tale aspetto (basterebbe un solo termine: "incompetenza").
Una Fondazione con assemblea dei soci, senza patrimonio e guidata da un segretario generale: a me sembra un "pastrocchio". Faccio fatica a comprendere tutto questo ottimismo.
E il contratto? E la nuova "pianta organica"? E la stabilizzazione dei precari? Tutto tace ufficialmente. Qualcuno ha notizie ufficiose? Grazie.
Floriano, abbi pazienza. Ancora poche settimane e poi Zanotti e Dalla Torre saranno i tuoi interlocutori ufficiali (qualcosa mi dice che la loro attitudine a svicolare le domande scomode non mutera' nonostante responsabilita' precise dovute al loro ruolo).
Vorrei registrare una nota positiva. Per la prima volta i ricercatori sono stati informati anzitempo sul procedere del processo di attuazione della legge. La presidenza ha infatti avuto la premura di informare dell'approvazione dello statuto in sede di Giunta. In passato abbiamo sempre appreso queste informazioni dalla stampa.
Io vorrei sottolineare che a sei mesi dalla scadenza prevista per legge dell'attuazione della Fondazione i ricercatori non conoscano ancora quale quadro contrattuale li aspetti. Mi sorprende anche come si possa procedere alla costituzione della Fondazione senza sapere quali e quanti ricercatori accetteranno di farvi parte. E' possibile che un centro di ricerca possa prescindere da questo aspetto? I due scenari possibili (tutti i ricercatori in Provincia o tutti i ricercatori alla Fondazione) non sono proprio equivalenti. Se una trasformazione dell'ente puo' prescindere in modo cosi' assoluto dai ricercatori nutro dei dubbi che sia in grado di incidere in alcun modo sul cambiamento del sistema ricerca.
Mancano appunto sei mesi non vedo quindi motivo per inutili allarmismi. Il tassello dello statuto e' andato a posto seguiranno quelli del contratto e della organizzazione (che comunque e' dovuto entro sei mesi dall'avvio della Fondazione). Vorrei invitare tutti ad un maggiore ottimismo.
Caro Bruno, quando le pecore si ritrovano loro malgrado in ambiente “aperto” (cioè non protetto da recinzioni), all’ imbrunire spontaneamente si radunano e “fanno quadrato” non tanto perché hanno delle reminescenze trigonometriche, piuttosto perché se non riescono a vedere al di là del loro naso, è fisiologico un atteggiamento atto preservare la loro esistenza rispetto i possibili pericoli .
Se fra i soggetti citati ne esiste uno (o più..) che si comporta modo anomalo, può dipendere solo da alcune possibilità:
1) Il soggetto è sicuro che all’ alba del nuovo giorno sarà ancora vivo per fare quello che ha fatto fino al giorno prima
2) Il soggetto non è sicuro ma si fida ciecamente di quello che gli ha detto il pastore
3) Il soggetto è una pecora bionica abilitata per la visione notturna
In tutti questi casi è probabile che tutte le pecore si adegueranno al comportamento “anomalo”
quando la condizione di cui al punto 1 sarà soddisfatta
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