venerdì, luglio 21, 2006

Programma Pluriennale


© RuneT

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

Raccolgo l'invito di un lettore di questo blog e vi propongo un breve commento sulla presentazione del Programma pluriennale della ricerca illustrato preventivamente ieri pomeriggio al Castello del Buon Consiglio.

Il lavoro svolto dal comitato di indirizzo meriterebbe una analisi piu' estesa ed articolata ma per evitare di diventare prolisso mi limitero' ad una sola osservazione.

Nella bozza del Programma pluriennale della ricerca colpisce la sproporzione fra il ruolo e il peso che l'ICT (Information and Communication Technology) occupano nel piano strategico e il corrispondente numero di addetti nel comparto ricerca (piu' della meta' del numero complessivo). Il panorama estremamente articolato ed eterogeneo delle competenze maturate in Trentino nel campo dell'ICT non trova alcun riscontro nella visione del futuro.

Questo elemento credo sia sostanzialmente oggettivo e difficilmente confutabile. Le opinioni possono invece divergere quando si inizia a formulare una interpretazione di questo divario. Vi propongo le due interpretazioni sulle quali si e' polarizzato il pubblico degli addetti ai lavori:

  • nel primo caso si ipotizza un chiaro disegno da parte dell'amministrazione provinciale di ridurre nel medio lungo termine la rilevanza della componente ICT nel sistema trentino della ricerca;

  • nel secondo caso si ipotizza una palese incapacita' da parte dei ricercatori che operano nel campo dell'ICT a formulare un disegno strategico coerente che potesse trovare posto nel Programma pluriennale.

Poco importa quale interpretazione voi preferiate avvalorare, la natura del Programma pluriennale che si avvia ad essere approvato dalla Giunta PAT non muta.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Io propendo per la seconda interpretazione e ritengo cosi scandaloso questo risultato che almeno in ITC "qualcuno" dovrebbe risponderne.

Anonimo ha detto...

Sarebbe utile non cadere nei facili isterismi e riconoscere che anche nel panorama internazionale l'ICT tende sempre piu' ad essere considerata una commodities e in quanto tale trasversale ai vari ambiti. Non e' piu' possibile proporre l'ICT prescindendo da una sua declinazione piu' specifica nel singolo settore.

Anonimo ha detto...

Ritengo l'analisi proposta nel post un po' impietosa. E' importante ricordare che la bozza del Programma pluriennale nasce dai contributi dei tavoli tecnici. In questo processo non si e' tenuto conto che il tavolo dell'ICT raccoglieva sia per numero, per competenze e per affiliazione realta' molto eterogenee. Era poco plausibile che una aggregazione cosi' estemporanea ed eterogenea potesse convergere ad un disegno strategico comune nel breve termine. Gli altri tavoli non hanno avuto questo tipo di handicap e raccogliendo pochi attori gia' abituati a collaborare tra loro hanno avuto buon gioco a delineare la loro visione strategica.

Anonimo ha detto...

Mi spiace ma non condivido le "attenuanti". Resta grave che i dirigenti di ricerca (almeno quelli ITC) non abbiano saputo essere all'altezza del loro ruolo.

Anonimo ha detto...

... forse hanno semplicemente sottovalutato la rilevanza che poteva avere il Programma pluriennale.

Anonimo ha detto...

Gia'... che rilevanza avra' il Programma pluriennale della ricerca?

Anonimo ha detto...

Si sa se esiste una versione del Programma Pluriennale della ricerca che vada al di la' della giustapposizione dei documenti prodotti dai singoli tavoli di lavoro? Avendo visto i documenti prodotti da un paio di gruppi di lavoro, avevo notato grandi differenze di impostazione. Indicazioni sui tempi entro i quali il programma verra' reso pubblico?

Anonimo ha detto...

Scusate la prosaicita'. Mi sto domandando quali sono le prospettive professionali dei ricercatori ICT. Meno ICT nel programma pluriennale -> meno fondi per ICT -> meno addetti nel settore. Fila?

Anonimo ha detto...

Pensavo che la Giunta avrebbe dato grande pubblicita' alla presentazione del programma della ricerca. Invece, a giudicare dalla mancanza di riferimenti nella rassegna stampa di oggi, i giornalisti ieri non erano stati invitati. Strano.

Anonimo ha detto...

Io trovo scandalosa la bozza elaborata dal comitato di indirizzo. Come e' possibile che dopo i milioni di euro investiti dalla PAT nella ricerca in ICT (e i buoni risultati sul piano scientifico) questa diventi invisibile. Come puo' la PAT accettare un simile documento?

Anonimo ha detto...

Alberto, se avessi visto la qualita' del documento presentato ieri dopo un anno dall'approvazione della legge forse capiresti perche' c'era un po' di imbarazzo a divulgarlo (e forse si spiega cosi' la sua mancata distribuzione su web).

Anonimo ha detto...

Caro Giorgio, fai bene a sottolineare i risultati sul piano scientifico ma il problema e' che sono mancati i risultati sul piano dello sviluppo.

Anonimo ha detto...

Il comunicato stampa della provincia si puo' trovare
qui.

Anonimo ha detto...

Troppo rumore per nulla. Si dimentica che il Programma pluriennale e' la foglia di fico per coprire decisioni prese con metodi gia' richiamati da Borgonovo Re. La mia impressione e' che si sia smarrito il senso delle proporzioni: non e' possibile pensare e gestire un sistema della ricerca per un territorio di 400.000 abitanti al pari di uno di 400.000.000 (i.e. l'Unione Europea).

Anonimo ha detto...

Aggiungo un elemento di riflessione che nessumo mi sembra abbia toccato. Nel Programma pluriennale non vi e' alcun bilanciamento tra le aree strategiche e le relative risorse operanti sul territorio. Accade cosi' che nel piano venga enfatizzata un'intera area strategica dove vi operano solo 4-5 ricercatori alla stessa stregua un'altra area invece dove operano 400-500 ricercatori.

Anonimo ha detto...

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