lunedì, giugno 11, 2007

Hic et nunc


© kHutti-dReam

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

La Fondazione Kessler ha recentemente annunciato alla stampa la nuova riorganizzazione della ricerca. Nel documento vi si trova grande enfasi sul ruolo della valutazione, coniugata rigorosamente al futuro.

Ma dell'esercizio della valutazione nel governo attuale della Fondazione non vi e' traccia. Sembra poco credibile che la cultura della valutazione entri a far parte del DNA della Fondazione solo per le attivita' future.

Qual e' la valutazione della Fondazione dell'attivita' di ricerca ereditata dall'ITC? Per ora il Governo della Fondazione si e' limitato a rilasciare generici comunicati nei quali si riconosce che alcune attivita' di ricerca sono soddisfacenti mentre altre non lo sono. Per non entrare nel merito delle singole attivita' di ricerca si e' formulata una generalizzata critica alla struttura organizzativa.

Ma quali aree di ricerca sono state valutate positivamente e quali negativamente? Quali criteri sono stati adottati per discriminare fra attivita' di ricerca soddisfacenti e attivita' di ricerca residuali? In quale documento sono riportate queste valutazioni?

Il forte richiamo ai principici di valutazione, meritocrazia e competizione sembra essere accompagnato da un finto pudore che evita accuratamente ogni confronto aperto. Nella Fondazione si vive quindi un clima di incertezza poiche' tutti sanno che alcune attivita' di ricerca sono state valutate negativamente ma nessuno puo' escludere con certezza che le proprie non siano tra queste.

L'esercizio della valutazione e' oneroso e richiede una forte assunzione di responsabilita'. Se la valutazione deve divenire un cardine su cui costruire la Fondazione lo si dimostri qui e ora palesando qual e' il giudizio sulle singole attivita' di ricerca. Si argomenti il giudizio e si agisca di conseguenza. Una mancanza di chiarezza e trasparenza in tal senso non puo' che minare la gia' tenue fiducia dei ricercatori.

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Ingenuo pubblicista. Questa classe dirigente e' troppo attenta a non prendersi responsabilita' e non mettera' mai nero su bianco una valutazione della ricerca che non sia stata commissionta a terzi.

Anonimo ha detto...

Sbagli Luca. La valutazione perde la sua capacita' di motore verso l'eccellenza se gestita in modo omertoso e obliquo. Solo quando le regole/criteri e (soprattutto) i risultati della loro applicazione sono pubblici allora si puo' parlare di vero sistema basato sulla valutazione. Le premesse, in questo senso, non sono confortanti.

Anonimo ha detto...

Non vorrei fare nomi, ma solo un esempio. Tutti sanno che e' difficile affermare che Z. in questi anni abbia diretto (niente di personale). La responsabilita' data da una carica comunque esiste, prima e dopo la riforma. Nessuna valutazione sull'operato dei PLAYERS attuali?

Anonimo ha detto...

Bruno, è il momento di alzare la testa e di esigere da Zanotti&c. la diffusione delle valutazioni effettuate prima della soppressione sulle Ricerche dell'ITC. Non è accettabile in nessun modo un metodo che sulla base di giudizi sconosciuti ai protagonsti della Ricerca, azzera la situazione preesistente e insieme dà campo libero a proposte dal basso senza alcuna direzione.

Ma almeno voi del nuovo CdA,... le avete viste le valutazioni? ... e il nuovo consiglio scientifico ha realmente già prodotto qualcosa di dignitoso?

Anonimo ha detto...

Francesco, se ti interessa avere una risposta da Bruno devi andare sul suo blog visto che non frequenta Trasparenze perche' non approva l'anonimato.

Anonimo ha detto...

L'esercizio della valutazione esige che i risultati siano di pubblico dominio altrimenti diventa solo uno strumento di minaccia, ricatto e sospetto. Sono d'accordo con il post: senza chiarezza sulla valutazione operata sul presente non e' credibile alcun proclama sulla valutazione in futuro.

Anonimo ha detto...

Questa epurazione totale dei dirigenti di ricerca e' un'altra manifestazione della mancanza di coraggio ad attuare una vera politica di valutazione.
Possibile che tutti i quadri della ricerca non fossero all'altezza del loro compito? Ma allora nessuno di coloro che sedeva nel CdA dell'ITC dovrebbe ora avere un ruolo nel CdA della Fondazione.
O tutti bravi e confermati o tutti a casa. Questa e' meritocrazia!

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe confrontarmi su una mia impressione, rafforzata dopo una lunga ed affollata discussione con molti colleghi alla quale ho partecipato ieri. La mia impressione e' che il documento (programmatico?) sul nuovo assetto della ricerca in FBK, quello diffuso dal Presidente la scorsa settimana, e' sicuramente critico rispetto al passato, e propone cambiamenti, "azzeramenti", giudizi, valutazioni spesso pesanti. MA NON sul contenuto scientifico, assolutamente, non sui risultati scientifici ottenuti. Solo ed esclusivamente sulla GESTIONE passata. Per questo non condivido il senso di "offesa" espresso da colleghe/i, che, da questo documento, deducono un infodato giudizio, negativo, sull'operato IRST a tutto tondo. Dato che la discussione di ieri e' terminata con il proposito di richiedere al Presidente una partecipazione da parte del personale di ricerca ad un processo di analisi/completamento del documento sulla ristrutturazione, riterrei opportuno che sviluppi di questa proposta partissero a fronte di una reale chiarezza e condivisione di quali sono i punti deboli dello schema organizzativo proposto, mettendo da parte rancori personali, vecchi schemi, paure ingiustificate (ah, quanto scalpore la proposta di incarichi rinnovabili per complessivi max 6 anni!!). Mi piacerebbe ad esempio vedere concretizzato al piu' presto, da parte di Presidenza/Cda/Consiglio Scientifico un percorso consistente, che premetta la pubblicazione di schemi e percorsi di valutazione alla fase di progettazione e proposta delle nuove unita' di ricerca....
ok, basta, sono pronta per il primo lancio di uova....

Anonimo ha detto...

Lorenza, ma e' possibile che tu sia ancora disposta a dare credito a Zanotti e compari? Non ti sono bastate la vicenda del contratto di lavoro e il modo in cui e' stato prodotto il documento (cioe' senza considerare in alcun modo i ricercatori)? Cosa stiamo aspettando per capire cosa sta succedendo davvero? Mi viene in mente un'analogia con una situazione infinitamente piu' seria di questa. Cioe' quella di quegli ebrei che, nonostante tutto facesse capire cio' che stavano facendo i nazisti, continuavano a illudersi che si sarebbero potuti salvare collaborando. Ovviamente l'analogia va presa con le pinze, ma il senso e' che, se vogliamo illuderci, niente puo' farci capire cio' che sta succedendo se non quando ormai e' troppo tardi.

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo,
condivido la necessita' di essere estremamente critici e realistici, e proprio per questo nella mia proposta di discussione provo a partire da una richiesta di fatti, una divulgazione di criteri di valutazione PRIMA dell'apertura di raccolta di proposte per le unita' di ricerca. Proviamo a continuare su questa strada, lasciando da parte presunte ingenuita'/affiliazioni/allineamenti. Francamente, ma spero di essere smentita dai fatti, trovo piu' ingenua e/o strumentale la proposta di richiedere un coinvolgimento diretto dei ricercatori nella stesura di nuovi documenti (non dettaglio per non occupare troppo spazio) emersa ieri. Io, prima di mettermi di nuovo a un qualsivoglia tavolo, voglio sapere con esattezza e ufficialmente e concretamente che fine hanno fatto i documenti prodotti circa un anno fa dai famosi tavoli "Organizzazione" e "Valutazione", argomenti non da poco direi....

Anonimo ha detto...

Lorenza, prendiamo per buona la tua interpretazione. Io comunque non vedo nel documento del presidente alcuna lista di elementi negativi della vecchia gestione e di come questi punti problematici vengono affrontati dalla nuova proposta.

Anonimo ha detto...

Perche' una analisi scientifica dei punti negativi non e' mai stata fatto o resa pubblica.

Anonimo ha detto...

Mi trovo vicino alla posizione di Lorenza. Il documento sulla riorganizzazione e' prodotto dalla dirigenza FBK che ha poteri e facolta' di decidere il nuovo assetto organizzativo. Non credo ad un approccio democratico (= coinvolgimento e corresponsabilita' dei ricercatori) su queste questioni. Noi possiamo e dobbiamo dare feedback ma la decisione e' compito e responsabilita' della dirigenza FBK.
Due cose chiederei alla presidenza di precisare dettagliatamente: (1) i temi strategici della ricerca su cui intende basare l'attivita' dei prossimi anni e (2) i criteri di valutazioni per la scelta delle unita'/linee di ricerca da proporre entro ottobre.

Anonimo ha detto...

Non ci sono proprio speranze se noi stessi accettiamo passivamente e senza discuterle le posizioni di chi vuole umiliarci. Ci rendiamo schiavi con le nostre stesse mani. E ci meritiamo di essere calpestati come sta facendo il presidente.

Anonimo ha detto...

A proposito dell'incontro di ieri pomeriggio, la riunione non era finita con l'impegno del Direttore a chiedere un incontro con il presidente e a informare tutto l'IRST?

Anonimo ha detto...

Roldano, le risposte alle tue domande sono gia' state fornite:
1. Le aree sono ingegneria del pensiero, microelettronica e materiali, scienze umane (piu' un'area di trasferimento tecnologico).
2. I criteri sono eccellenza scientifica, posizionamento nella comunita' scientifica nazionale ed internazionale, sinergia con altri attori locali si a di ricerca che industriali, prospettive di exploitation dei risultati.

Se proprio dobbiamo mutuare il pattern di una call mancherebbe il dimensionamento del budget. In ogni buona call che si rispetti (vedi FP-VII) sono noti a priori l'ammontare dell'intero fondo e il dimensionamento medio del budget per singola proposta.

Anonimo ha detto...

[Roldano]
Come la mettiamo che nel frattempo viene avviato il recruitment per una unita' di ricerca qualificata come LINEA?

Concordo che la Fondazione non sia (e non debba essere) una organizzazione democratica, ma questo modo di procedere sembra offensivo della dignita' dei ricercatori.

Perche' simulare una sorta di organizzazione ufficiale e poi procedere in modo informale?

Anonimo ha detto...

Sempre sull'Adige di ieri (pagina 9) viene annunciata l'istituzione all'interno della fondazione Kessler di "nuovo centro di analisi sulle politiche pubbliche".

Anonimo ha detto...

Massimo, e' cio' di cui si parla a pagina 12 del documento del presidente. Ovvero, qualcuno che dia una patente di scientificita' alle valutazioni (ovviamente positive) sulle politiche pubbliche di Dellai.

Anonimo ha detto...

[renato]
Linee strategie: hai ragione, il documento ne indica alcune; l'elenco pero' non e' completo (cfr il commento di silvio su LINEA).
Criteri valutazione: sono indicati, mi sembrano ancora piuttosto generici (non ci sono indacazioni sulla percentuale di autofinanziamento); un aspetto positivo e' che non si parla di ricadute sul territorio locale.

[silvio]
Concordo con la tua osservazione. C'e' sicuramente un problema di trasparenza.
Perche' il tema (tra l'altro interessante) delle energie alternative non e' stato inserito nelle linee strategiche sul documento di riorganizzazione?

Anonimo ha detto...

Non mi sembra che nessuno abbia risposto alla richiesta di trasparenza sull'incontro del direttore con il presidente. Questo istituto e' "obliquo" dalla testa ai piedi.

Anonimo ha detto...

Trovo bizzarro questo affidarsi al direttore come mediatore verso il presidente. Un direttore che non e' espressione dei ricercatori (mica e' eletto), che non si e' mai rivolto direttamente al personale in tutti gli anni del suo mandato (!?!??), che e' stato sbeffeggiato e umiliato dalla stessa presidenza, ... e noi ricercatori affidiamo a lui il ruolo di portavoce?

Anonimo ha detto...

E' appena arrivata una email, diffusa dalla Direzione IRST, che comunica un incontro di rappresentanti delle Divisioni con il Presidente Zanotti, nel pomeriggio di oggi, "frutto" della riunione di martedi' scorso. Una perplessita' di fondo: nella email si dice che durante l'incontro verranno "riportate le indicazioni emerse dalla ricerca". Considerando la delicatezza dei temi discussi, mi domando se prima di questo incontro non avrebbe dovuto esserci un qualche processo un po' piu' diffuso di informazione e discussione con quanti non erano stati invitati/coinvolti nella riunione di martedi'. Nell'incontro di oggi, a mio avviso, non sara' rappresentata la ricerca (FBK), ma le conclusioni di una discussione tra un gruppo di ricercatrici/tori. Faccio un po' fatica a conciliare questa situazione informale e non rappresentativa con un'azione ufficiale/istituzionale come quella prospettata nel pomeriggio di oggi. In generale mi sento di appoggiare iniziative volte a discutere e confrontarsi, ma oggi davvero mi sfugge chi sta rappresentando chi e per discutere cosa, con quale finalita'. Cosa verra' chiesto esattamente al Presidente? Perche' le perplessita' e le posizioni emerse durante "la famosa riunione" erano davvero tante, e spesso discordanti...chissa', forse sto cadendo anch'io nella trappola delle dietrologie....

Anonimo ha detto...

E' semplice, Lorenza. Capi e capetti stanno usando il malcontento dei ricercatori per sfruttarlo a proprio uso e consumo, ovvero per salvare il proprio culo.