martedì, giugno 12, 2007

Kessler Net


© karmenrose

Uno dei compiti che attende il governo della Fondazione Kessler e' ridisegnare la geografia delle innumerevoli convenzioni. A queste si e' aggiunta recentemente Create-Net.

Ci limitiamo per ora a segnalare la risposta che l'assessore Salvatori ha fornito a due interrogazione del consigliere Bondi
  • interrogazione n. 1998/XIII del 07.12.2006, Assetto del centro di ricerca Create Net e relativi finanziamenti da parte della Provincia
  • interrogazione n. 2313/XIII del 12.04.2007, Finanziamenti provinciali all'associazione Create-Net
Il teso e' disponibile qui.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

C'e' qualcuno in grado di compilare la lista completa delle convenzioni o istituti a vario titolo supportati dall'ITC? Me ne vengono in mente solo alcuni: CIRM, CIELI, CEFSA, LOA, ECT, Plasma Spray, Isec, CreateNet, Graphitech, CELCT, ...

Anonimo ha detto...

A proposito di attivita' di ricerca ITC/FBK, il messaggio di ieri pomeriggio con l'offerta di un posto con "responsabilita' nella ricerca e nello sviluppo di sistemi innovativi di raffrescamento/riscaldamento" mi ha fatto scoprire che in IRST esiste una linea di ricerca in energie alternative. Avevo capito che le attivita' dello staff della direzione IRST sarebbero stato eliminate e invece...

Anonimo ha detto...

Plasma spray e' una delle prime "vittime" della ristrutturazione. Soppresso ! R.I.P.

Anonimo ha detto...

Al Plasma spray hanno avuto delle motivazione per questa scelta?

Anonimo ha detto...

Mi risulta difficile sia stato "soppresso". Un laboratorio con strumentazioni solitamente cambia affiliazione o referente difficilmente si dismette. Forse bisognerebbe chiedere all'Universita'.

Anonimo ha detto...

Il plasma spray (intendo l'apparecchio) e' sulla via per essere rottamato (!). E il gruppo non e' stato soppresso per questo motivo. Esattamente il contrario.

Anonimo ha detto...

A) Il gruppo non e' stato valutato bene? B) L'attivita' non e' considerata piu' strategica?
Caso (A): allora esistono metodi di valutazione...
Caso (B): esiste una strategia scientifica della FBK.
Qualche alternativa che mi sfugge?

Anonimo ha detto...

La Fondazione e' afasica. Non e' in grado di formulare la propria strategia in modo esplicito. A noi non resta che provare a dedurla decifrando le singole scelte che nonostante tutto la Fondazione si trova a compiere giorno dopo giorno. Cio' non toglie che talora le scelte appaiano contraddittorie o non coerenti.

Anonimo ha detto...

"Qualche alternativa che mi sfugge? "

C): a monte della ristrutturazione non c'e' una strategia scientifica ma una politica.

Per questo non serve alcuna valutazione sull'operato dei singoli gruppi... basta essere "in pancia" al presidente. Il plasma-spray non era nelle grazie di chi decide - si sapeva - e gli effetti ora si misurano. Altre linee di ricerca sono ora in questa stessa situazione. Con le "prime applicazioni attuative" della riforma che il CdA si appresta ad approvare (alla faccia di chi chiedeva un confronto sul documento) i futuri assetti - e quindi il destino di molti - cominceranno ad essere piu' evidenti.

Anonimo ha detto...

Roldano e Lino73 hanno sottolineato in loro commenti precedenti come FBK abbia poteri e facolta' di decidere senza confrontarsi con i ricercatori il nuovo assetto organizzativo. Quello che dicono e' verissimo. Tuttavia questo management per primo ha sempre parlato di condivisione del processo decisionale. Basti leggere le prime righe del recente documento sulla riorganizzazione della ricerca.
Ora, nei fatti questa condivisione non c'e' stata. E' ben vero che nelle aziende tradizionali (e sottolineo tradizionali) i lavoratori non vengono di norma coinvolti nella discussione delle scelte, ma e' anche vero che un management forte e illuminato, a capo di un'azienda che non produce mobili ma attivita' scientifiche orientate al business, non puo' che trarre vantaggio dal coinvolgimento reale di chi la ricerca la fa. Consultare, del resto, non significa per forza essere vincolati nelle decisioni. E' evidente come qui la difficolta' che porta al silenzio sia quella di giustificare le decisioni in termini di una prospettiva chiara e lungimirante di sviluppo della Fondazione. In base alle stesse considerazioni, e' marginale discutere della scelta organizzativa fatta, ciascuna scelta possibile ha i propri limiti. Pero' e' doveroso richiedere a gran voce che questo documento sia corredato delle indicazioni (condivise o meno) su quali siano le strategie di ricerca individuate e su quale ritorno venga chiesto in termini culturali ed economici a chi poi la ricerca la deve fare. E' un errore sottovalutare il disorientamento che questo silenzio determina in chi sta continuando faticosamente a lavorare anche in questo clima di incertezza.
Nel frattempo, mentre e' appena stata aperta la call alle nuove linee di ricerca, veniamo a sapere che LINEA ricerca un nuovo profilo professionale. Esistono destini diversi in Fondazione, e questo e' accettabile. Ma esistono anche velocita' diverse per questi destini. Francamente, non si riesce a comprendere come queste velocita' siano compatibili con la call in questione. E una defaiance formale, certo, ma comunque rivela che il processo non e' sempre limpido, come invece continuamente ci ripetono.

Anonimo ha detto...

Sempre sull'Adige di ieri (pagina 9) viene annunciata l'istituzione all'interno della fondazione Kessler di "nuovo centro di analisi sulle politiche pubbliche".
Nuovamente: esistono indirizzi strategici? e i criteri per valutarli? Evidentemente si, a meno di ipotizzare che la Fondazione operi con la destra senza sapere cosa fa la sinistra.

Anonimo ha detto...

La Fondazione Kessler sembra riproporre un po' lo schema che e' stato anche dell'ITC: un contenitore per ogni qualsivoglia iniziativa di turno. In questo senso definire una strategia o una linea di indirizzo forte sarebbe controproducente perche' costringerebbe qualche volta a dire dei no.

Anonimo ha detto...

Ripeto cio' che ho detto in un commento all'altro post. E' cio' di cui si parla a pagina 12 del documento del presidente. Ovvero, qualcuno che dia una patente di scientificita' alle valutazioni (ovviamente positive) sulle politiche pubbliche di Dellai.