martedì, aprile 10, 2007
Riorganizzazione ricerca
© Carmalita565
La Fondazione Bruno Kessler deve affrontare un problema chiave: l'organizzazione della ricerca. A oltre un anno e mezzo dall'approvazione della legge di riforma e dopo oltre quaranta giorni dalla soppressione dell'ITC la Fondazione non ha ancora adottato una propria organizzazione dell'attivita' di ricerca.
Il presidente ha annunciato che lunedi 16 aprile il CdA si pronunciera' in merito.
Ancora una volta non vogliamo entrare nel merito di quella che sara' la decisione finale ma sollevare qualche riserva sul modo di procedere della Fondazione. La domanda che resta inevasa non e' solamente se esista una bozza con una ipotesi di riorganizzazione della ricerca ma chi sia stato delegato ad elaborare una ipotesi in tal senso. Sebbene si tratti di una questione molto importante per la vita della Fondazione nessuno al suo interno e' in grado di indicare chi abbia ricevuto l'incarico di formulare uno schema di organizzazione della ricerca.
Per l'elaborazione della bozza dello Statuto la delega al prof. Andrea Nicolussi era stata palese. Analogamente per la stesura della bozza di contratto collettivo l'incarico all'avvocato Giampiero Falasca e' stato altrettanto esplicito. Nessuno saprebbe indicare in modo altrettanto inequivoco chi abbia ricevuto analoga delega per l'organizzazione della ricerca.
In questo momento i ricercatori si accontenterebbero di conoscere a chi il presidente abbia delegato la responsabilita' di formulare una ipotesi di riorganizzazione della ricerca.
Temiamo che la mancanza di una responsabilita' precisa preannunci il fallimento di arrivare entro il 16 aprile all'approvazione della nuova organizzazione della ricerca che quindi verra' nuovamente procastinata.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
10 commenti:
Fallimento? Non avendo indicato alcuna "deadline" entro la quale definire l'organizzazione non si puo' parlare di fallimento. Sono i tempi necessari per maturare un difficile passo che puo' emergere solo da un processo di condivisione esteso e consapevole;-)
L'organizzazione della ricerca sta diventando una barzelletta. Una barzelletta tremendamente seria.
Credo che il presidente Zanotti abbia una responsabilita' precisa in questo ritardo. La sua indecisione nell'indicare una persona di ficucia che lo aiutasse a formulare una ipotesi e' dolosa e colposa.
Il presidente ha sperato troppo nella soluzione autopoietica in cui i vecchi responsabili di divisione maturassero fra loro una soluzione concorde.
Siete sicuri che non esista gia' un'ipotesi di riorganizzazione scientifica che verra' tirata fuori dal cappello lunedi' durante il CdA, fingendo che sia il risultato delle audizioni dei due giorni precedenti?
Tutto e' possibile... appunto perche' la gestione e' farraginosa e obliqua. In sostanza poco trasparente. Non mi sembra il modo migliore di aggregare il consenso e le motivazioni dei ricercatori.
Mi sembra prevalere un atteggiamento pessimista. Alcune trasformazioni non sono banali e richiedono tempi non immediati. Comprendo l'impazienza dei ricercatori ma sono prtato a credere che i vari tasselli andranno piano piano al loro posto.
giusto, prendiamoci tutto il tempo che serve, non facciamo le cosa in fretta... Cos'e' quest'ansia? Lasciamo che scadano i contratti in essere, lasciamo che passi il tempo per l'opzione in Fondazione... Cosi' poi avremo finalmente una Fondazione trasparente (vuota)
Quello dei 60 giorni per esercitare l'opzione per il passaggio in Fondazione mi sembra un falso problema. Sia durante questi 60 giorni sia successivamente, la procedura sara' esattamente la stessa. Ci si dovra' dimettere dalla Provincia e farsi assumere dalla Fondazione.
I vari tasselli non vanno piano piano al loro posto da soli. Si puo' sapere chi sta giocando questo puzzle ??
Posta un commento