mercoledì, febbraio 28, 2007

Requiem


© This_statement_is_false

Oggi mercoledi 28 febbraio 2007 l'Istituto Trentino di Cultura cessa di esistere.

Nessuno piu' dei ricercatori era insoddisfatto dell'ente funzionale e avvertiva l'esigenza di un cambiamento.

Alla Fondazione Buno Kessler non si chiede molto, sarebbe sufficiente non facesse rimpiangere l'Istituto Trentino di Cultura.

Aggiornamento. Mentre in questo spazio si concepiva il requiem, nello stesso tempo nella redazione del Trentino Franco de Battaglia scriveva l'elogio funebre [pdf].

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'esperienza dell'ITC, e con esso quella dell'IRST, si chiude con l'indecifrabile stile di un direttore che per tutto il suo mandato dal 2003 non si e' mai rivolto in forza del suo ruolo ai ricercatori. Neanche in un frangente cosi' delicato come quello della dismissione dell'ente funzionale e il passaggio a Fondazione. In tutti questi anni non ha mai convocato i ricercatori per fornire linee di indirizzo o un consuntivo dei risultati ottenuti. Forse presidente e assessore dimenticano che questa e' l'interfaccia che i ricercatori hanno avuto. Come potrebbero non essere perplessi i ricercatori in un istituto che si appresta a giocare questa sfida non ricevere alcuna indicazione dal proprio direttore. L'atmosfera e' veramente greve come il direttore conoscesse verita' inconfessabili che non puo' comunicare o temesse che qualsiasi esternazione potesse essere rivolta verso di lui. Comprendo che probabilmente per carattere non ami parlare in pubblico ma il suo ruolo lo impone. Vorrei invitare i giornalisti o i pubblicisti prima di scagliarsi contro il silenzio dei ricercatori di ricordare a quale stile sono stati istruiti negli ultimi quattro anni. Se il direttore non ha il coraggio di esternare pubblicamente la sua posizione/opinione quale istinto di autolesionismo dovrebbe portare un giovane ricercatore a prendere posizione. Lo stile del direttore in questi anni ha comunicato piu' di mille parole che "parlare" o prendere posizione in un istituto come l'ITC non paga. E nella Fondazione?

Anonimo ha detto...

E sulla falsariga del Direttore... ecco alcuni grandi vecchi aime' esclusi da tutti i "tavoli variabili" che cercando un posto al sole si ritagliano un ruolo che gli attuali vertici FBK ne il personale mai gli affiderebbe. Stock stara' cercando credito per puntare al CDA come rappresentante del personale ? A pensar male...

Anonimo ha detto...

Non credo che Stock pensi davvero di candidarsi come rappresentante del personale nel CdA FBK. Inoltre credo che non sarebbe la persona adatta per un ruolo del genere.