mercoledì, febbraio 07, 2007
Mistificazione
© ThisMessIAmin
Oggi nuovo incontro intorno al tavolo del contratto di lavoro collettivo della ricerca. Ieri, in occasione dell'incontro con il personale ITC, l'avvocato Falasca ha avuto modo di enunciare nuovamente gli elementi innovativi della bozza di contratto.
Ancora una volta "contratto" e "stabilizzazione dei precari" sono stati proposti come elementi correlati da un nesso causale. Questa argomentazione e' priva di ogni fondamento razionale e costituisce una mistificazione fuorviante.
Il contratto di lavoro collettivo della ricerca e' chiamato a regolamentare la professione dei ricercatori a prescindere dal loro grado di anzianita' o dalle esperienze professionali pregresse.
La stabilizzazione dei precari e' una questione squisitamente legata alla pianificazione strategica e alla disponibilita' finanziaria della Fondazione (vincolata a sua volta dai trasferimenti della Provincia).
In alcun modo un contratto di lavoro di per se' puo' implicare un nesso causale con la stabilizzazione dei precari (a meno di una integrazione ope legis). Insistere con questa argomentazione significa violare il principio di razionalita' e maliziosamente dividere il personale di ricerca con stratagemmi retorici di basso profilo.
Il danno maggiore che sta introducendo la presente bozza di contratto e' la discriminazione fra ricercatori pre-riforma e post-riforma. I frutti malati di questo discrimine non tarderanno a manifestarsi.
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6 commenti:
Neanche Biagi, con una legge, e' riuscito ad incidere sulla stabilizzazione dei precari. Riuscirci con un contratto collettivo territoriale mi sembra francamente velleitario.
Ilmercanteggiamento in corso sui giorni di ferie, permessi di maternita', straordinari, ... e altri diritti dei lavoratori mi sembra francamente poco in linea con le dichiarazioni di "innovazione" e "incentivazione". Nel mondo anglosassone gli "incentivi" prendono la forma di "benefit": cure mediche, spese dentistiche, dispositivi elettronici (mobile, palmare, ...), connettivita' (SIM, ADSL, ...), ...
La domanda cui non trovo risposta e' se Falasca sia in buona fede: e' veramente convinto che la sua bozza di contratto sia appettibile o fa buon viso a cattivo gioco?
Probabilmente l'immaginario collettivo e' talmente abituato a disegnare i ricercatori come morti di fame che qualsiasi cosa minimamente decente e' meglio di niente.
Non ho alcun dubbio che con questo contratto troveranno persone disposte a venire a lavorare in Fondazione. Ho qualche riserva invece che si rivelera' strumento efficace per attirare le eccellenze. Purtroppo mai nessuno avra' l'onesta' intellettuale di fare una operazione di verifica di questo tipo.
Questa ricatto della stabilizzazione dei precari e' degno di una "bufala" del web. Vorrei proprio vedere se dopo l'approvazione del contratto la Provincia decidesse di ridurre i trasferimenti alla Fondazione.
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