giovedì, marzo 22, 2007

Reality


© YTF_NYC

Ieri in occasione di una assemblea sindacale sul nuovo contratto collettivo della ricerca che si e' tenuta presso l'IRST e' emerso che e' in corso una campagna intimidatoria e ricattatoria per indurre i ricercatori a sottoscrivere un contratto con la Fondazione.

Non ci scandalizza questo comportamento al limite della correttezza: e' evidente a tutti che una Fondazione di ricerca priva di ricercatori ma piena di impiegati provinciali non e' una bella cosa.

E' invece sorprendente che davanti a questa evidenza ci si ostini a sostenere di aver operato bene e che il contratto collettivo di lavoro rappresenta una grande opportunita' per i ricercatori. Si puo' liquidare la faccenda sostenendo che i ricercatori non comprendono il carattere innovativo del contratto e che sarebbe ora che cambiassero atteggiamento.

Oppure e' arrivato il momento di fermarsi e riconoscere che se centinaia di persone hanno una percezione diversa da quella promossa da un paio di dirigenti provinciali forse e' il caso di aggiustare la rotta.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

non eritis sicut hypocritae, qui amant in synagogis et in angulis platearum stantes orare, ut videantur ab hominibus...
...Vae vobis pharisaeis, quia diligitis primam cathedram in synagogis et salutationes in foro!

Anonimo ha detto...

amen

Anonimo ha detto...

pax vobis!!

Anonimo ha detto...

Siccome troviamo sepolcri imbiancati a tutti in tutte le sedi, piani e livelli:
verso chi e' rivolto il primo commento?

Anonimo ha detto...

A mio parere la percezione di moltissimi ricercatori, sia di ruolo che precari, e' sostanzialmente questa:

- vecchio contratto provinciale della ricerca = contratto da impiegati pubblici;

- bozza di contratto dalle fondazioni = contratto da impiegati di azienda privata con meno tutele, piu' incertezza economica e senza regole meritocratiche chiare.

Anonimo ha detto...

Bravo Floriano. Hai proprio ben capito

Anonimo ha detto...

Una email ricevuta.


Al Presidente FBK

p.c. a tutto il personale FBK


Egregio signor presidente,

durante l'incontro di venerdi' 23 febbraio u.s. Lei ci aveva detto di
condividere la necessita' di agire secondo criteri di trasparenza
rispetto alle decisioni assunte dalla Fondazione, ad esempio rendendo
pubbliche tempestivamente le delibere del Consiglio di
amministrazione. Questa esigenza e' ancora piu' forte in una fase
come l'attuale, quando non e' ancora stato designato il rappresentante
del personale nel Consiglio di amministrazione.

Chiediamo percio' di rendere subito disponibili le delibere assunte
dal Consiglio di amministrazione nel corso delle riunioni che si sono
gia' svolte. Per il futuro chiediamo che le delibere e gli altri atti
ufficiali (come pure gli ordini del giorno delle sedute) siano resi
pubblici in maniera tempestiva e automatica.

Infine, con riferimento al rappresentante del personale nel Consiglio
di amministrazione, chiediamo l'immediata attivazione della procedura
per la sua designazione con la possibilita' di voto per tutto il
personale in servizio presso la FBK (incluso il personale messo a
disposizione dalla PAT), sia esso a tempo indeterminato o determinato
o con contratti di collaborazione.


le Rappresentanze Sindacali Unitarie

Anonimo ha detto...

Non mi pare che sia uscita sui giornali questa cosa.

Qui in IRST e' stata creato un sito (visibile solo dall'interno) con tanto di forum e sondaggi, dove siamo stati invitati a fornire suggerimenti ... sul logo della nuova fondazione!

Nessuno ci ha chiesto cosa pensavamo della ricerca, ne' all'inizio, ne' durante questo processo di trasformazione, questa riforma che era veramente tanto necessaria. Nessuno ci ha chisto di come poteva essere cambiata la struttura dell'IRST per meglio assecondare la ricerca. Ma va bene, si puo' accettare che certe scelte strategiche le facciano i politici nel chiuso delle loro stanze, con la comprensione delle massime dinamiche del mondo, mentre noi poveri ricercatori non capiamo nulla della ricerca, ne' di come diverse strutture e pratiche la influenzino. E va bene.

E poi? Veniamo interpellati con tanto di email quasi di spam a tutta l'IRST per dirci che possiamo dire la nostra sul logo futuro! SUL LOGO! CAPITE?
Questo la dice lunga su come i ricercatori e le loro abilita' vengano percepiti e valorizzate qui dentro.

Dimenticavo, c'e' anche una urna in atrio in IRST in cui si possono mettere i propri suggerimenti ... per il logo.

La quantita' di curriculum vitae che in questi giorni vengono stampate dalle nostre stampanti e' increbile, vi assicuro. Se io fossi un giornalista mi butterei a capofitto nel malcontento che regna sovrano da queste parti.

Anonimo ha detto...

Solo per chiarire il mio pensiero, che puo' essere stato frainteso: non stavo dicendo che i ricercatori siano degli imboscati e vogliano continuare ad esserlo ma che ne' il vecchio contratto della ricerca ne' la proposta di contratto per le fondazioni sono contratti che mettono al primo posto le peculiarita' del lavoro del ricercatore. In aggiunta, la proposta di contratto delle fondazioni aggiunge incertezza economica senza bilanciarla con un meccanismo chiaro per premiare i risultati della ricerca.