giovedì, dicembre 22, 2005

Dallatorre


© IlTrentino

No comment! (*)


(*) Oggi la Giunta dell'ITC ha approvato il contratto per Alessandro Dalla Torre. Non essendo disponibile in linea alcuna biografia ufficiale non ci resta che rinviarvi al ritratto delineato da QuestoTrentino.

25 commenti:

Anonimo ha detto...

Il presidente ITC era talmente imbarazzato davanti al personale, al quale aveva rivolto gli auguri natalizi, che invece di raccogliere gli applausi e' letteralmente schizzato dal palco per evitare qualsiasi domanda in merito. Penoso.

Anonimo ha detto...

La fondazione Bruno Kessler non e' ancora nata e gia' e' palese il grado di autonomia che avra' dalla politica. La prima nomina ante litteram ha gia' un sapore smaccatamente politico. Se il buon giorno si vede dal mattino sappiamo cosa dobbiamo aspettarci.

Anonimo ha detto...

Dalla giunta ITC mi sarei aspettato almeno un colpo d'ala. Nulla di tutto questo. Deve essere triste ad una certa eta' ritrovarsi a fare lo zerbino del "principe". Possibile che nessuno all'interno della giunta ITC abbia avuto uno scatto di orgoglio? Dimenticavo... le loro nomine hanno la stessa origine.

Anonimo ha detto...

Il dilemma era tra una persona capace ed una persona fidata. Si e' optato per la seconda. Alcuni chiamano questo stile "mafioso".

Anonimo ha detto...

Sembra che stiano facendo di tutto per scoraggiare i ricercatori e convincerli ad andarsene. Danno un contratto da dirigente a una persona le cui uniche benemerenze sono di tipo politico e nello stesso momento mettono i bastoni tra le ruote quando si tratta di rinnovare i contratti di chi deve fare il lavoro "vero".

Anonimo ha detto...

Il presidente Zanotti non ha neanche avuto il coraggio di pronunciare nome e cognome, Alessandro Dallatorre, ma ha preferito ricorrere alla locuzione "importante tassello". Perche' vergognarsi e non annunciare nome e cognome del nuovo dirigente?

Anonimo ha detto...

Se le seguenti affermazioni sono vere:

"i meriti di Dalla Torre sono solo ed esclusivamente politici (Questorentino ott 2005)

"La politica e' forse l'unica professione per la quale non si ritiene necessaria alcuna preparazione" (R.L. Stevenson)

allora... siamo in buone mani...

(buon 2006)

Anonimo ha detto...

Ma la Margherita non aveva appena parlato di "etica" della politica? E il famoso comitato di vigilanza sta dormendo o e' impegnato a mangiare il panettone?

Anonimo ha detto...

MA perchè invece di insultare il nostro presidente non fate come me e vi impegnate in politica e nelle segreterie dei potenti? Sono posti in cui non si a nulla da fare e così avreste il tempo per studiare e laurearvi e soprattutto per conoscere tanta gente importante e diventare dirigenti senza doversi preoccupare di concorsi e difficoltà di altro genere.
Cercate di essere comprensivi. In fondo è Natale. Auguri a tutti dal vostro nuovo dirigente.

Anonimo ha detto...

ha...

Anonimo ha detto...

Io vorrei chiamare in causa il rettore (che ricordiamo siede nel consiglio di amministrazione dell'ITC). Quanto accaduto non e' buon segno per la sua istituzione, l'universita'. Gli studenti non sono cosi' ingenui da capire che impegno, studio e competenze non servono per raggiungere posizioni di responsabilita' (almeno nei confini della nostra Provincia). Se il rettore fosse consapevole del suo ruolo dovrebbe prendere posizione su questa vicenda. Il suo silenzio non puo' che essere interpretato come assenso.

Anonimo ha detto...

Se la vicenda di Dalla Torre non e' in grado di suscitare l'indignazione generale significa che il livello di assuefazione all'arroganza del potere ha oltrepassato il livello di guardia. Non si tratta di esprimere un giudizio sulla persona di Alessandro Dalla Torre ma sulle ragioni che hanno portato alla sua nomina.

Anonimo ha detto...

Sono disposto ad accettare la nomina di Alessandro Dalla Torre, chiederei pero' di bandire per i prossimi cinque anni qualsiasi convegno, dibattito o studio su innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico. Almeno questo risparmiatecelo.

Anonimo ha detto...

Ricordo che l'assessore Salvatori piu' volte in occasione dell'approvazione della legge 14/2005 aveva parlato che alla politica spettava solo la definizione della cornice. Riempire la cornice sarebbe stata responsabilita' dei ricercatori. Mi sembra che in questo frangente la politica si e' spinta oltre. Come ricercatore non mi sento piu' responsabilizzato sul destino della fondazione.

Anonimo ha detto...

Le uscite di Dellai sul suo segretario personale sono patetiche. Dellai ha la liberta' di difendere Dalla Torre come suo segretario ma al tempo stesso non puo' esimersi dalla responsabilita' di dire che Dalla Torre "is unfit" a dirigere la fondazione Kessler.

Anonimo ha detto...

per la cronaca. Hanno vinto Pinter e Barbacovi e quest'ultimo non si è certo speso per le ragioni della ricerca e dei ricercatori. Anzi.
Però l'idea non è male. E' innovativa e trasparente. Il risultato? Peggio di così non è possibile. Con la Fondazione Kessler si è toccato il fondo. Si poteva solo cercare di risalire. Con la nomina del porta borse Dalla Torre si è cominciato a scavare.....

Anonimo ha detto...

Davvero interessante il blog di Giorgio di sabato, dicembre 24, 2005" bandire per i prossimi cinque anni qualsiasi convegno, dibattito o studio su innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico."
Considerando i risultati sinora ottenuti in termini di brevetti, ULTIMI tra le regioni del Nord, Centro e dietro anche agli Abruzzi, potrebbe essere una prima linea-guida strategica da proporre al nuovo direttore Dalla Torre.
Una seconda potrebbe essere quella di proporre dei criteri di retribuzione in base ai risultati ottenuti: se è vero che quanto percepito da un ricercatore è oggi scandaloso, quanto è percepito in rapporto ai risultati (o) lo è di più.
In conclusione direi che una concomitanza controllati-controllori difficilmente porta a risultati di eccellenza: la nomina di Dalla Torre, proveniente da un mondo sicuramente diverso da quello della ricerca, difficilmente potrà portare a risultati peggiori di quelli che sinora si sono manifestati, nonostante gli anni e le risosrse pubbliche impiegate!
Non dico l'MIT, ma almeno davanti alle Marche potrebbe essere un buon obiettivo come primo proposito...

Anonimo ha detto...

D'accordo Hermann. i risultati possono essere poco lusinghieri. Ma come ricercatore chiamato in causa vorrei ricordare due cose:

1. Quando a suo tempo e' scaduto il mandato al presidente Bonvicini gli e' stata rinnovata la fiducia con il rinnovo del mandato. Se i risultati fossero stati ritenuti poco soddisfacenti sarebbe stato piu' opportuno puntare su una nuova figura. Lo stesso dicasi per l'attuale direttore. La presidenza attuale ha rinnovato il mandato all'ex direttore.
In entrambi i casi i ricercatori non hanno avuto alcun ruolo ed hanno anzi "subito" tali nomine. Le responsabilita' sono quindi politiche.

2. Non e' sano ogni giorno mutare il criterio rispetto al quale valutare gli investimenti in ricerca: un giorno i brevetti, il giorno dopo le ricadute sul territorio, il giorno dopo ancora il prestigio nella comunita' scientifica internazionale. Si definisca a priori quali sono obiettivi e criteri di valutazione e poi ci si limiti a questi. Ancora una volta invece viene affidato un mandato ad un nuovo dirigente senza che sia chiaro quali sono gli obiettivi e i criteri rispetto ai quali verra' valutato il suo operato. Il problema della valutazione quindi prima ancora dei ricercatori e' un problema dei dirigenti delle istituzioni di ricerca (i ricercatori sono sottoposti quotidianamente a valutazione ogni volta che intendano pubblicare o sottomettere una proposta di progetto per ottenere fondi).

Anonimo ha detto...

Ciao Luca,
condivido pienamente quanto hai esposto e le tue analisi.
Specificamente al punto 1 i ricercatori, come tu dici, non sono organizzati in linea politica e poichè la politica o la fai o la subisci ci si ritrova sempre nella seconda situazione.Come diceva Goethe si tratta di scegliere tra essere incudine o martello..
Sul punto 2 credo sarà un elemento discriminante della prossima gestione!
Una gestione che risponda a criteri di efficienza ed efficacia non potrà non ricercare criteri precisi e misurabili in maniera oggettiva e condivisa per dare all'Ente quelle caratteristiche di competitività e riconoscimento che senz'altro merita.
Ritengo che questo processo di ricerca di competitività, com'è nella natura delle competizioni, non sarà affatto indolore: qualcuno potrebbe essere presto nella condizione di guardarsi attorno nella ricerca di nuove alternative professionali!
Del resto, se consideriamo un criterio globalmente riconosciuto nella competitività, e annualmente presentato a Davos al World Economic Forum, non possiamo prescindere dalla PRODUTTIVITA'.(M.Porter)

Anonimo ha detto...

Produttivita', competitivita', valutazione... Tutte belle parole vuote che possono essere usate in modo strumentale se non diamo loro un po' di concretezza. Prima di tutto, definiamo chiaramente che cosa vogliamo valutare e in base a quali criteri. Nel suo primo messaggio Hermann citava i brevetti. A me paiono un criterio di valutazione piuttosto approssimativo. Innanzitutto, perche' piu' che il numero di brevetti registrati bisognerebbe contare quello dei brevetti che qualcuno ha utilizzato. E poi la brevettabilita' del software e' oggetto di accese discussioni (e 3 delle 5 divisioni dell'IRST si occupano di software). Tra l'altro, l'assessore Salvatori in conclusione dell'incontro del 24 ottobre su "Regole e incentivi per il sistema della ricerca pubblica: modelli di riferimento ed esperienza trentina" ha negato che i brevetti siano un criterio soddisfacente di valutazione (dopo averli usati strumentalmente contro l'IRST; vedi il rapporto del prof. Florida).

Anonimo ha detto...

Sull'Adige di oggi a pagina 15 c'e' il resoconto di un confronto televisivo con Dellai in cui si parla anche delle reazioni sul blog all'assunzione di Dalla Torre riportate dall'Adige. Ecco il passaggio rilevante:

"Mi meraviglio che l'Adige abbia pubblicato i loro blog. Mi meraviglio che abbia ridotto a portaborse il capo della mia segreteria, che all'ITC fara' bene. Se i ricercatori dell'IRST la smettono di fare i giapponesi convinti che ci sia ancora la guerra e vogliono dialogare, io sono lieto e pronto."

Anonimo ha detto...

Dellai oggi ricorda ai ricercatori di piantarla di fare come i giapponesi che stavano nella giungla a guerra finita. Anche per questo ci manda Dallatorre. Per stanare questi sciroccati che non hanno capito i nuovi tempi che corrono. Mala tempora.....
Buon 2006.

Anonimo ha detto...

Singolare l'atteggiamento di Dellai che si dichiara disponibile al dialogo e nello stesso tempo denigra i suoi interlocutori. Tipico esempio di messaggio contraddittorio.

Anonimo ha detto...

Come era prevedibile l'arroganza della politica non si e' fermata ne' davanti al pudore ne' al dissenso di pochi elettori. Non resta che augurare buon lavoro ad Alessandro Dalla Torre.

Anonimo ha detto...

Ad oggi - 25 ottobre 2007 - noi quaggiu' non sappiamo ancora chi sia questo Dalla Torre. Non e' mai stato presentato ufficialmente al personale. E' un dirigente, si dice, ma che ruolo ha?