mercoledì, settembre 14, 2005
Fondi
© Flagondry
All'inizio del millennio il governo Dellai istitui' il Fondo Unico per i progetti di ricerca. Due furono i principali benefici: da una parte un meccanismo di trasparenza del finanziamento della ricerca, dall'altra il vincolo ad utilizzare tali finanziamenti per nuovi (giovani) ricercatori.
Da due anni a questa parte sia i finanziamenti per il Fondo Unico dei progetti, sia quelli per le borse post-dottorato non sono stati erogati. Il risultato netto e' il seguente: minore trasparenza sulla destinazione dei fondi per la ricerca e minori opportunita' per i giovani ricercatori.
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7 commenti:
Due anni di Fondo Unico e Borse post-doc sono un "pacco" di denaro. Che fine hanno fatto questi soldi? Forse il "buon" Bondi potrebbe fare una interrogazione? In ogni caso ho la sensazione che siano andati "persi".
Non credo che i fondi siano stati stornati dalla ricerca, piu' semplicemente l'assessore ne ha fatto un uso "clientelare" per guadagnare consensi alla sua riforma. Resta la mancanza di trasparenza. Sarebbe infatti interessante conoscere la destinazione e i beneficiari dei fondi per la ricerca degli ultimi due anni.
Meno male che la politica del nostro assessore mirava ad aiutare il precariato della ricerca: si e' passati da contratti a tempo determinato a nessun contratto. E poi c'e' ancora qualcuno che esorta ad avere fiducia e a "lasciarlo lavorare". Il risultato netto per i giovani ricercatori negli ultimi 24 mesi e' sicuramente negativo.
Io chiamerei in causa anche il presidente ITC e non solo l'assessore. Si sta avvicinando la scadenza del bilancio 2006 ed emerge con forza che numerosi ricercatori (si parla di decine!) con contratto in scadenza non avranno un rinnovo. Sembra che ci sia una decisa intenzione, inconfessabile, di fare una cura dimagrante al nostro istituto.
Il presidente ITC sembra piu' interessato al rinnovo della propria nomina che a quella dei "suoi" ricercatori.
Sono assolutamente d'accordo con Serena. Le direttive per il budget dello scorso anno erano chiare: no progetto, no contratto. Inoltre le direttive per le nuove proposte di progetti europei sono: impiegare "preferibilmente" personale di ruolo (= tempo indeterminato). Facciamo 1 + 1 e arriviamo alla conclusione di Serena. Penso di ricordare bene che durante l'incontro di fine giugno, rispondendo a precisa domanda, il presidente dell'ITC e il direttore dell'IRST dissero che il numero di ricercatori non sarebbe diminuito.
Due generazioni di laureati "trentini" sono stati privati della opportunita' di fare una esperienza di ricerca negli istituti della Provincia. La professione di ricercatore in Trentino e' ancora una occupazione contingente che non gode neanche la stagionalita' dei raccoglitori di mele, almeno loro ogni anno hanno la certezza del lavoro.
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