lunedì, settembre 26, 2005
Desiderata (I)
© Further
(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)
A breve il presidente ITC incontrera' il personale per presentare la bozza dello statuto elaborato da una commissione di esperti. Non siamo cosi' ingenui da credere che sara' possibile incidere sul testo finale dello statuto, ma dovendo formulare un suggerimento, chiederei la possibilita' per i ricercatori di esprimersi sulla scelta del direttore.
Cosi' come avviene per i giornali dove la proprieta' nomina il direttore ma la redazione puo' esprimersi su tale scelta, allo stesso modo dovrebbe avvenire per la fondazione. Non si chiede come per l'universita' di arrivare ad eleggere il proprio direttore ma almeno misurare il suo grado di autorita'.
Il problema e' che nella societa' italiana, e in quella trentina, la professione di ricercatore gode meno prestigio di quella di giornalista. Nell'ente prima e nella fondazione poi, la ricerca e' destinata a rimanere un lavoro "subordinato".
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5 commenti:
Eh si... subordinato non solo nel prestigio ma anche nel salario!
C'e' gia' stato in passato qualche tentativo di proporre una iniziativa analoga ma con scarso successo. La dirigenza si e' trincerata dietro a difficolta' tecniche che ne impedivano l'attuazione. Risultato netto: chiusura totale e nulla di fatto.
Se la fondazione finira' per riproporre lo stesso schema dell'ente funzionale, il direttore di un centro avra' poco o nessun ruolo. Prendersela con il direttore e' come sparare sulla croce rossa.
Uno sguardo al recente dibattito sul disegno di legge di riforma della ricerca non sembra palesare una estesa domanda di partecipazione. Non credo che questa richiesta rientri nelle reali aspettative dei ricercatori ITC.
Avere voce in capitolo nella scelta del direttore, cosi' come avere una rappresentanza negli organi di governo della fondazione e' molto importante per i ricercatori. Ed e' altrettanto importante che tutti i ricercatori abbiano rappresentanza, indipendentemente dalla tipologia e dalla durata dei loro contratti.
Ricordo in proposito la scandalosa esclusione dei "precari" dalla votazione del rappresentante dei ricercatori nel CDA dell'ITC.
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