lunedì, ottobre 09, 2006
Straordinario
© kyliu99
Il nuovo contratto di lavoro della ricerca va prendendo forma attraverso una serie di incontri che vede attorno allo stesso tavolo: l'avvocato Falasca (consulente), Fedrigotti (dirigente generale del Dipartimento Organizzazione, Personale e Affari Generali della PAT), Dini (IASMA), Chemini (CEA), Loro (CGIL), Tavagnutti (CISL) e Bertola (UIL).
La bozza del contratto prevede che lo straordinario dei ricercatori sia retribuito (previa richiesta motivata, naturalmente).
Lo "straordinario" non e' che il lavoro straordinario sia retribuito ma concepire un contratto di lavoro per la ricerca che contempli lo strumento dello straordinario. In qualsiasi laboratorio di ricerca del mondo questo termine e' privo di significato.
A questo punto, non solo qualche sparuto ricercatore, ma anche qualche cittadino potrebbe iniziare a nutrire qualche dubbio sulla natura delle costituende Fondazioni di ricerca Bruno Kessler e Edmund Mach.
La vicenda ha veramente dello straordinario.
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9 commenti:
Semplice: avremo due fondazioni di ricerca di nome ma non di fatto. Cosi' come saranno due fondazioni private di diritto ma non di fatto. Questo crea qualche problema a quacuno?
Uhm... e' una svista, o attorno al tavolo non siede nessuno in rappresentanza dell'ITC?
Forse il razionale della vicenda sta nel fatto che siccome i ricercatori non hanno lo straordinario retribuito, questo elemento venga percepito come un miglioramento o come un benefit rispetto all'attuale. Forse uno di quei famosi incentivi che dovrebbero portare i ricercatori a scegliere la Fondazione anziche' preferire di restare dipendenti provinciali. In ogni caso: un "capolavoro"!
Come sempre e' indecifrabile l'aplombe con cui i ricercatori hanno accolto questa notizia. Imperturbabili. Qualche mugugno nei corridoi ma nulla piu'.
Supponendo di passare dai mugugni a qualcosa di piu' organizzato: che fare?
Il sindacato ha proposte?
La minaccia di restare tutti con la provincia e boicottare la neonata fondazione ha un senso?
Boicottare la fondazione non ha senso.
Il problema ad essere propositivi e' il seguente: da una parte e' necessario "lasciarli lavorare" perche' finche' non c'e' una bozza di contratto non ha senso discutere sulle intenzioni; dall'altra una volta stesa la bozza sara' come sempre troppo tardi perche' il testo sara' blindato (legge 14/2005 docet).
Non c'e' nulla che i ricercatori possano fare.
Nessuna azione dei ricercatori puo' essere efficace.
L'unico elemento che puo' essere efficace sul piano pratico e' la sincera intenzione di volere una fondazione di ricerca di eccellenza. Se i politici, e le persone di loro fiducia chiamate a rendere operativo questo disegno, non agiscono in questo senso non vi e' speranza (e non vi e' azione sindacale di sorta che possa contrastare la situazione). Il risultato netto sara' un carrozzone ne' piu' ne meno come quello attuale. Il contratto che sta prendendo forma non e' certo uno strumento per attirare i migliori "cervelli".
I ricercatori facciano ricerca, finche' possono e finche' hanno la passione per farla. Altrimenti facciano le valigie per altri lidi dove la ricerca e' una cosa seria e le persone chiamate a governarla sono persone serie.
Marco, non mi sembra che il paragone con la legge di riforma regga. In quel caso in Consiglio provinciale non c'era nessuno (a parte Bondi) che era disposto a impegnarsi in maniera decisa per opporsi all'approvazione della legge; in questo caso i sindacati sono presenti al tavolo delle trattative e possono cercare di fare qualcosa in prima persona.
Sono stupito che nessuno abbia ancora segnalato/commentato la notizia della designazione del CdA della Fondazione Kessler fatta venerdi' dalla Giunta provinciale. Sul sito interno ITC c'e' la delibera della Giunta provinciale insieme a un'altra delibera sempre della Giunta con alcune direttive per l'ITC.
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