giovedì, ottobre 05, 2006
Migliorista
© takaakih
Dopo i primi incontri tra le parti per definire il nuovo contratto privatistico della ricerca e' possibile iniziare a farsi un'idea di quello che potra' essere il risultato finale.
La parte politica ha elaborato una bozza che, nelle loro intenzioni (forse, meglio, dichiarazioni), dovrebbe rappresentare un contratto "migliorativo" e appetibile per i ricercatori.
La parte sindacale osserva che le tutele formulate nella bozza sono inferiori a quanto l'attuale contratto gia' garantisce.
Come e' possibile questa incongruenza?
I sindacati interpretano la dichiarazione di un contratto "migliorativo" considerando come punto di riferimento l'attuale contratto pubblico per la ricerca e non un generico contratto di lavoro privatistico.
La parte politica considera come punto di riferimento un generico contratto di lavoro privatistico, che e' noto in generale fornire meno tutele di quello pubblico.
Conclusione. Un qualsiasi contratto di lavoro della ricerca che migliori un generico contratto di lavoro privatistico non necessariamente sara' migliore dell'attuale contratto di lavoro pubblico dei ricercatori.
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7 commenti:
Insomma la sostanza e':
40 ore invece di 36
28 giorni di ferie invece di 32
meno tutele e garanzie
probabilmente stessa precarieta' e stesso stipendio
migliorista certo, per loro
Penso che una delle questioni piu' spinose sia l'orario di lavoro e la valutazione per obiettivi. Le due cose sono legate. Se si accetta una valutazione di merito sulla base del raggiungimento degli obiettivi viene meno la necessita' di esercitare il controllo attraverso il presidio della timbratura del cartellino. In una organizzazione privata questo sarebbe perfettamente sensato poiche' il criterio guida rimane il raggiungimento degli obiettivi. La Fondazione, in teoria doveva servire a questo. Temo pero' che alla fine prevarra' la logica del controllo (o della timbratura del cartellino) con la giustificazione che sebbene si tratti di una struttura privata si sta pur sempre gestendo soldi pubblici.
Si potrebbe dire che i politici fanno i "furbetti" giocando sull'ambiguita' con un po' di malafede.
Una domanda forse ingenua: quali potrebbero essere i motivi che possono spingere una persona ad abbandonare il contratto attuale per quello nuovo? Stando cosi' le cose, direi solo quelli che possono ambire a compensi molto piu' alti di quelli attuali.
Come commento smaliziato potrei aggiungere che questo e' solo un altro modo per diminuire il personale della futura fondazione.
Credo che in Provincia non esista una visione unitaria di quella che dovrebbe essere la destinazione del personale degli enti di ricerca. Penso vi siano due fazioni. Una che vede la possibilita' di ripartire in qualche modo da zero e "scaricare" una porzione significativa del personale alla Provincia. L'altra, che assume un passaggio "automatico" di tutto il personale alle dipendenze della fondazione.
Se la negoziazione del nuovo contratto prosegue in questo modo, di sicuro la prima fazione avra' la meglio (nonostante una certa familiarita' dei ricercatori con l'autolesionismo).
Scusate, ma almeno per quanto riguarda il contratto, qualche informazione "ufficiale" si riesce ad avere.
La cosa preoccupante è che finora non si sa nulla riguardo a struttura del budget, organi direttivi, struttura organizzativa etc..della FBK .
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