martedì, agosto 09, 2005

Parolari


© Xb3

Segnaliamo, per chi se lo fosse perso, l'intervento del consigliere Giuseppe Parolari su il Trentino di domenica 7 agosto: "le ragioni vere della riforma sulla ricerca".

L'articolo e' divertente e permette di svelare alcuni retroscena della riforma, come l'aneddoto della mancata concessione di una missione a Parolari che egli stesso pone come motivazione alla base della scelta della fondazione (?). Il divertimento pero' si mischia ad una nota di inquietudine nell'apprendere il modello di ricerca e sviluppo che sottende il pensiero e l'azione di Parolari.

Riassumiamo brevemente cosa non condividiamo della riflessione di Parolari:
  • i risultati della ricerca sono sempre legati ad un team
    l'accorato intervento di Parolari lascia trasparire un tipico luogo comune della cultura italiana che davanti alla complessita' di una organizzazione di ricerca preferisce indulgere verso l'oleografia del ricercatore solipsista; nel resto del mondo il ricercatore e' una professione e non una vocazione;
  • la semplificazione non aiuta a governare la complessita'
    il pensiero di Parolari e' lineare: la comunita' locale finanzia la ricerca, la ricerca produce innovazione, l'innovazione innesca sviluppo, lo sviluppo arricchisce la comunita' locale; questo modello di pensiero riduce la sfida dell'innovazione ad un problema di regia che infatti la legge attribuisce alla Provincia; il risultato netto e' la creazione di un nuovo soggetto funzionale alla regia della Provincia invece che un soggetto autonomo e pienamente responsabile; nessuno al mondo crede di poter gestire in modo lineare la filiera della ricerca e dello sviluppo;
  • disallineamento fra dichiarazione di intenti e norma legislativa
    il consigliere auspica una piena autonomia e responsabilizzazione dei ricercatori dimenticando di aver appena approvato una legge che toglie anche solo la discrezionalita' di organizzare l'attivita' per laboratori piuttosto che per progetti, auspica una sburocratizzazione della ricerca ma vincola ogni sua scelta al controllo e al benestare della Provincia; esiste uno scollamento tra la visione di Parolari e il testo di legge da lui stesso approvato in aula;
  • l'incertezza delle regole del gioco
    infine il capitolo della valutazione; il consigliere da una parte denigra il criterio delle pubblicazioni che la comunita' scientifica internazionale (non l'IRST) si e' data come metodo per la verifica dei risultati, dall'altra dimentica che la Provincia ha sempre confermato i dirigenti alla guida dell'ITC; uno dei maggiori motivi di disagio per i ricercatori e' la mancanza di un quadro di riferimento certo per la valutazione della loro attivita'; in mancanza di indicazioni chiare dalla Provincia i ricercatori hanno deciso di adottare quello della comunita' scientifica internazionale, quella con cui quotidianamente competono;
Questa la nostra replica a Parolari. Restiamo in attesa di vedere se altri, dotati di titolo e ruolo, si sentiranno in dovere di controbattere alle parole di Parolari. In caso contrario e' lecito assumere il silenzio assenso.

8 commenti:

ghostwriter ha detto...

Spiace che al pari dell'assesore anche Parolari solo a legge approvata palesino la loro insoddisfazione dei risultati della ricerca. Piu' volte avevamo sollecitato i politici ad indicare quali aspetti non fossero soddisfacenti dell'attuale assetto per poi con un processo razionale vagliare il ddl alla luce dei punti deboli da migliorare. Nessuno, ripeto *NESSUNO* ha avuto il coraggio di dire apertamente che i risultati dei ricercatori IRST non erano soddisfacenti.
Salvatori lamenta una 69-esima posizione senza dire chiaramente quali indicatori adottera' per valutare la sua riforma.
Parolari dice senza mezzi termini che e' ora di smetterla di pubblicare: un tipico esempio di autoreferenzialita' "trentino".

Anonimo ha detto...

Sara' anche agosto ma il clima e' proprio di narcosi totale. Se il sistema ricerca e' cosi' agonizzante meglio smantellarlo!

Anonimo ha detto...

Perche' non invitare Parolari a visitare l'IRST? Probabilmente non vi ha mai messo piede.

Anonimo ha detto...

Parolari si professa "primario". Sarebbe interessante sapere come abbia potuto esercitare, e farlo tutt'ora, tale professione. Leggere il suo curriculum per capire come mai l'azienda sanitaria abbia obiettato alla sua missione. probabilmente era piu' in giro per consigli di amministrazione che in ospedale.
Chapeau!
Curriculum: http://www.consiglio.provincia.tn.it/consiglio/consiglieri_provinciali/consiglieri_rice.it.asp?pagetype=rice&id=32288&blank=N

Anonimo ha detto...

Scusate, questo e' il link.

Anonimo ha detto...

Nessuno ha aggiornamenti sulla fantomatica commissione per lo statuto?

Anonimo ha detto...

la definizione della commissione primariale e le sue conclusioni descritte nell'articolo di Parolari sono spaventose. E' noto che si cura meglio dove si fa ricerca(clinica9 e non il contrario. non vorrei avere a che fare con primari con le caratteristiche che auspica parolari , se a lui vanno bene...auguri! Presumo che un testo del genere non possa essere scritto che da chi ricerca non ha mai fatto e mi piacerebbe conoscere il suo curriculum e che giudizio ha dato la copmmissione del suo esame primariale per nsceglierlo, sempre che la sua carriera non sia stata di promozioni per anzianità o altro e non per merito. penoso!

Anonimo ha detto...

Come volevasi dimostrare nessuno ha ritenuto opportuno replicare a Parolari. Forse saranno tutti impegnati a scrivere lo statuto....