mercoledì, luglio 27, 2005

Fatto!

Oggi alle 00:59 di mercoledi 27 luglio 2005 il consiglio ha approvato il disegno di legge n.51/XIII.

Vorremmo invitare i ricercatori che nei prossimi anni avranno difficolta' ad interpretare il nuovo assetto del sistema della ricerca, a ricordare queste facce. Prendete nota dei loro nomi. Loro saranno i vostri interlocutori, i depositari dello spirito autentico di questa legge.

  Lorenzo Dellai, Civica margherita

  Adelino Amistadi, Civica Margherita

  Paolo Barbacovi, Sinistra Democratica

  Enzo Bassetti, Leali al Trentino

  Roberto Bombarda, Verdi

  Giorgio Casagranda, Civica Margherita

  Margherita Cogo, Sinistra Democratica

  Marco Depaoli, Civica Margherita

  Guido Ghirardini, Civica Margherita

  Giovan Battista Lenzi, Civica Margherita

  Giorgio Lunelli, Civica Margherita

  Mario Magnani, Civica Margherita

  Sergio Muraro, Casa dei Trentini

  Tiziano Odorizzi, Civica Margherita

  Dario Pallaoro, Gruppo Misto

  Giuseppe Parolari, Sinistra Democratica

  Sandro Turella, Civica Margherita

  Giorgio Vigano', Civica Margherita

  Giuseppe Zorzi, Civica Margherita

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10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho avuto modo di seguire i lavori del Consiglio nella seduta che ha portato all'approvazione del ddl 51/XIII. Molto interessante. Credo che i ricercatori avrebbero trovato risposte a molte domande cui non trovano risposta. Purtroppo i ricercatori hanno snobbato questa opportunita'.

Anonimo ha detto...

Ho seguito i lavori del Consiglio dall'inizio alla fine. Alcune note in ordine sparso.
Salvatori ha esordito dicendo che la riforma e' motivata dalla necessita' che la ricerca trentina produca piu' innovazione. Peccato che il suo DDL non dica nulla su questo punto. Sembra che secondo Salvatori la trasformazione in fondazioni avra' l'effetto di produrre magicamente innovazione.
Altro elemento emerso chiaramente dagli interventi di Salvatori e' stato il suo mettere le mani avanti rispetto ad un possibile fallimento. La politica ha fatto la sua parte. Se qualcosa dovesse andare male la colpa sara' di chi adesso deve fare la propria parte: i ricercatori e le aziende (soprattutto i ricercatori).

Anonimo ha detto...

Quel che dice Lavelli corrisponde al vero.
Salvatori ha messo le mani avanti ma inutilmente.
Ora l'assessore non ha più alibi e se la legge non funziona la responsabilità non è dei ricercatori che non capiscono e hanno paura, di Bondi che rompe o dei privati che non arrivano.
Se la legge non funziona la responsabilità è solo sua anche se lo "scaricabarile" è il gioco preferito dei politici, pure quelli di nomina tecnica, e Salvatori ha imparato presto.
Grazie a tutti coloro che, anche attraverso questo blog, mi hanno offerto gli argomenti per sostenere ragioni che la politica non ha voluto ascoltare.

Anonimo ha detto...

Quello che i consiglieri considerano un capitolo chiuso, per i ricercatori e' soltanto l'inizio. Si apre ora infatti l'iter di attuazione che per molti versi si prospetta ancora piu' incerto della sorte del ddl 51/XIII. Il rischio infatti e' che ora si abbassino i riflettori e cali una cortina di silenzio e disinteresse.

Anonimo ha detto...

Una domanda per Paolo: c'e' stata qualche risposta rispetto alla

Anonimo ha detto...

Scusate, bottone sbagliato. Volevo fare una domanda a Paolo: hai percepito qualche novita' che renda il futuro dei ricercatori atipici un po' meno incerto? E sono d'eccordo con Luca. Penso sia indispensabile continuare a essere ben presenti rispetto alla dirigenza ITC sulla riorganizzazione interna. Io personalmente non vedo l'ora di vedere una proposta.

Anonimo ha detto...

Intanto rispondo io alla tua domanda, Floriano. Io non ho percepito alcuna novita' per i ricercatori atipici. Ho colto invece delle novita' negative per il personale di ruolo, visto che l'assessore ha rifiutato di accogliere alcuni emendamenti di Bondi che puntavano a dare qualche garanzia in piu' sul contratto di lavoro di coloro che decidono di non passare alle fondazioni.

Anonimo ha detto...

Guardi signor Bondi che non e' Lei che deve ringraziare i ricercatori ma il contrario.
Grazie

Anonimo ha detto...

L'assessore ha rifiutato l'emendamento che senza dare sovverchie garanzie permetteva ai ricercatori ex ITC ed ex IASMA di avere un adeguamento per la parte economica del contratto per la parte meccanicamente derivante dal CCNL che è da sempre trasposta in quello provinciale. Ha affermato, ed è falso, che si sarebbe trattato di un automatismo meno garantista della situazione attuale del contratto provinciale e Bondi non ha potuto nemmeno rispondere perché era imbavagliato dalla "democrazia della governabilità" che non gli permetteva più di intervenire. Non avrebbe cambiato niente visto l'atteggiamento di chiusura.
Il personale amministrativo che non opti resterà collegato ad un contratto che continuerà ad esistere quello dei provinciali, il personale docente che non opti a quello dei docenti della Provincia, i ricercatori saranno costretti ad aderire al contratto Treu perché non vi sarà più rinnovo del contratto provinciale della ricerca, poiché si riferisce solo agli attuali ricercatori a tempo indeterminato ITC e IASMA, né è stato concesso loro un pur minimo paracadute.L'assessore non ha accettto nemmeno l'emendamento-raccomandazione che spingeva per il riconoscimento ai ricercatori atipici di alcuni istituti minimi di garanzia come la maternità.
La determinazione con cui SALVATORI ha perseguito questo obiettivo e la sua volontà di evitare un confronto vero ha i connotati della vendetta.
Il tempo è galantuomo e caro Bondi non è necessario essere in tanti per essere saggi !

Anonimo ha detto...

Segnalo l'articolo di Luca Nogler sul corriere del trentino di oggi per chi non lo avesse letto.
Convengo con Luca. Per i consiglieri è un capitolo chiuso ma non per me perchè comunque, anche a legge approvata, si può ancora fare qualcosa per evitare che la legge venga attuata nel peggiore dei modi.
Terrei aperto questo Blog per far passare informazioni e concordare come muoversi.
Per quanto mi riguarda avrei piacere di continuare a interessarmi della ricerca in TRentino per cui, con settembre, si potrebbe riprendere il lavoro in vista della approvazione dello statuto, del contratto e delle altre questioni aperte.