© BWRLa negoziazione del nuovo contratto collettivo di lavoro della ricerca si svolge in un contesto privatistico e quindi non richiedera' il consenso di tutte le sigle sindacali. Sara' sufficiente l'assenso anche di una sola rappresentanza sindacale per dare corso al nuovo contratto di lavoro.
I ricercatori ITC, in una recente
assemblea con le tre rappresentanze sindacali, (CGIL, CISL e UIL) hanno avuto modo di manifestare unanimemente il loro dissenso rispetto alla corrente bozza del contratto. I ricercatori non si sono dichiarati disponibili a contrabbandare un mancato riconoscimento della professionalita' della ricerca in cambio di qualche posto a tempo indeterminato in Provincia.
Cio' nonostante la segreteria CISL ha ribattuto che, indipendentemente dalla opinione dei ricercatori, intende garantire il proprio assenso alla corrente bozza del contratto.
Non vi e' malafede ma solo una vocazione storica a difendere i diritti dei lavoratori dell'amministrazione provinciale. Non e' un caso che la CISL non abbia iscritti fra i ricercatori (se si esclude un tesseramento proditorio dell'ultima ora di alcuni precari del CEA).
Si prospetta quindi l'ipotesi che il primo contratto collettivo di lavoro di natura
privatistica per il comparto
ricerca venga siglato da una rappresentanza sindacale degli
amministrativi del
pubblico impiego.
Un capolavoro.