© imrishale Una settimana fa e' stato firmato il contratto collettivo provinciale per le fondazioni di ricerca (
comunicato PAT nr.2777).
L'assessore Salvatori ne ha celebrato sul suo blog la portata innovativa (
Der Zauberberg).
Il nostro giudizio e' piu' cauto. Concordiamo con l'entusiasmo dell'assessore perche' un contratto di lavoro e' una soluzione preferibile a nessun contratto. Allo stesso tempo non vorremmo sembrare disfattisti o perennemente contestatori ma bilanciare l'immagine trionfalistica che e' stata fornita del nuovo contratto. Se non e' tutto nero non e' neanche tutto rosa.
La norma antiprecarieta' non e' entrata a pieno titolo nel contratto ma solo come disposizione transitoria. Tale norma sarebbe stata effettivamente innovativa e avrebbe attaccato alla base il problema del precariato che non e' legato al contratto a tempo determinato ma solamente al suo rinnovo a tempo indefinito. Qualcuno potrebbe obiettare che lo stesso risultato si potrebbe ottenere con una sana politica del personale. Nel passato non e' stato cosi'. Per sapere come sara' in futuro non basta quindi attendere l'applicazione del contratto ma sperare nel buon senso degli amministratori.
L'abolizione dei meccanismi automatici di progressione e l'introduzione del salario accessorio vincolato alla valutazione del merito e dei risultati e' indubbiamente positiva. Ma e' un po' truffaldino non definire in modo vincolante la costituzione del fondo per il salario accessorio. Il contratto permette alle fondazioni di non premiare in alcun modo il merito non perche' questo sia assente ma piu' semplicemente perche' non sono stati stanziati i fondi per remunerarlo.
Le disposizioni in materia di autoimprenditorialita' e formazione sono formulate piu' in termini di principi che di norme. La differenza non e' trascurabile. Sancire che una donna ha diritto a cinque mesi di astensione dal lavoro per la gravidanza e' cosa ben diversa che affermare genericamente che la maternita' e' tutelata. Per quel che riguarda l'aggiornamento non vi e' traccia dello strumento del sabbatico e delle condizioni minime per poterne usufruire.
Infine una nota di costume un po' polemica. E' stato forse il primo esempio in cui un contratto collettivo di lavoro del settore privato ha visto sedere al tavolo negoziale l'attore pubblico non come mediatore ma come controparte. Anche da questo punto di vista si tratta di un contratto innovativo.