venerdì, agosto 19, 2005

Demagogia


© Jidnet

Ipotesi A. La missione della fondazione Bruno Kessler e' la ricerca. Istituti scientifici e istituti umanistici potrebbero essere quindi governati con lo stesso strumento, la fondazione, per il loro comune obiettivo culturale. Ma in questo caso sembrerebbe velleitario, o perlomeno poco plausibile, includere anche finalita' di innovazione e sviluppo tecnologico.

Ipotesi B. La missione della fondazione Bruno Kessler e' l'innovazione e lo sviluppo tecnologico. In questo caso interpretare lo strumento della fondazione per disegnare un'azione strategica che spazia dalle scienze religiose alla nanotecnologia sembra una sfida impossibile.

L'esperienza sembra non avere insegnato nulla nonostante la palese difficolta' per l'ITC in anni recenti a concepire un disegno strategico. La fondazione sembra riproporre pero' questo modello: un unico soggetto per obiettivi eterogenei.

La riforma ha perso un'occasione per fare chiarezza. Resta aperta la sfida di gestire in modo efficace due realta', quella umanistica e quella scientifico/tecnologica, cosi' diametralmente opposte sia per il numero che per la loro natura.

P.S. Evocare il principio della interdisciplinarieta' rischia, come in passato, di degradare a figura retorica un concetto molto serio.

martedì, agosto 09, 2005

Parolari


© Xb3

Segnaliamo, per chi se lo fosse perso, l'intervento del consigliere Giuseppe Parolari su il Trentino di domenica 7 agosto: "le ragioni vere della riforma sulla ricerca".

L'articolo e' divertente e permette di svelare alcuni retroscena della riforma, come l'aneddoto della mancata concessione di una missione a Parolari che egli stesso pone come motivazione alla base della scelta della fondazione (?). Il divertimento pero' si mischia ad una nota di inquietudine nell'apprendere il modello di ricerca e sviluppo che sottende il pensiero e l'azione di Parolari.

Riassumiamo brevemente cosa non condividiamo della riflessione di Parolari:
  • i risultati della ricerca sono sempre legati ad un team
    l'accorato intervento di Parolari lascia trasparire un tipico luogo comune della cultura italiana che davanti alla complessita' di una organizzazione di ricerca preferisce indulgere verso l'oleografia del ricercatore solipsista; nel resto del mondo il ricercatore e' una professione e non una vocazione;
  • la semplificazione non aiuta a governare la complessita'
    il pensiero di Parolari e' lineare: la comunita' locale finanzia la ricerca, la ricerca produce innovazione, l'innovazione innesca sviluppo, lo sviluppo arricchisce la comunita' locale; questo modello di pensiero riduce la sfida dell'innovazione ad un problema di regia che infatti la legge attribuisce alla Provincia; il risultato netto e' la creazione di un nuovo soggetto funzionale alla regia della Provincia invece che un soggetto autonomo e pienamente responsabile; nessuno al mondo crede di poter gestire in modo lineare la filiera della ricerca e dello sviluppo;
  • disallineamento fra dichiarazione di intenti e norma legislativa
    il consigliere auspica una piena autonomia e responsabilizzazione dei ricercatori dimenticando di aver appena approvato una legge che toglie anche solo la discrezionalita' di organizzare l'attivita' per laboratori piuttosto che per progetti, auspica una sburocratizzazione della ricerca ma vincola ogni sua scelta al controllo e al benestare della Provincia; esiste uno scollamento tra la visione di Parolari e il testo di legge da lui stesso approvato in aula;
  • l'incertezza delle regole del gioco
    infine il capitolo della valutazione; il consigliere da una parte denigra il criterio delle pubblicazioni che la comunita' scientifica internazionale (non l'IRST) si e' data come metodo per la verifica dei risultati, dall'altra dimentica che la Provincia ha sempre confermato i dirigenti alla guida dell'ITC; uno dei maggiori motivi di disagio per i ricercatori e' la mancanza di un quadro di riferimento certo per la valutazione della loro attivita'; in mancanza di indicazioni chiare dalla Provincia i ricercatori hanno deciso di adottare quello della comunita' scientifica internazionale, quella con cui quotidianamente competono;
Questa la nostra replica a Parolari. Restiamo in attesa di vedere se altri, dotati di titolo e ruolo, si sentiranno in dovere di controbattere alle parole di Parolari. In caso contrario e' lecito assumere il silenzio assenso.

mercoledì, agosto 03, 2005

Desiderata


© KlemLulu

Il presidente dell'ITC, in occasione della pausa estiva, ha annunciato per l'autunno una stagione di grande fermento propositivo in vista della dismissione dell'ente.

Raccogliamo questo invito e sollecitiamo i ricercatori a non arrivare impreparati all'appuntamento di settembre. Fin d'ora invitiamo ad inviare a trasparenze@gmail.com indicazioni propositive per il futuro assetto statutario e organizzativo.

Ne potrebbe uscire una sorta di catalogo dei desiderata dei ricercatori. Siamo consapevoli che "chiedere" non significa "ottenere", ma e' sicuramente un primo passo.

Attendiamo i vostri contributi.

martedì, agosto 02, 2005

Saggezza


© LAdige

Il Dalai Lama in visita a Trento prende visione della nuova legge sul riordino del sistema della ricerca e dell'innovazione:

Ho capito che questo e' un posto dove tutto avviene molto lentamente.

Oceano di Saggezza.